Le Pagelle:

Dragowski: 5 Gravissimo l’errore sullo scadere del primo tempo su uno spiovente  da metà campo: lo salva il palo. Non compie altre vere parate.

Milenkovic: 5.5 Controllare l’attacco della Spal, con così tanti uomini impegnati nella fase difensiva, non sembrerebbe complicato. Nonostante ciò rischia tantissimo sull’avanzata di Valoti, che spreca solo davanti a Dragowski. Per il resto semplice controllo.

Pezzella: 6.5 È sfortunato al 7’ quando “mura” il tiro a botta sicura di Benassi. Ha il compito di marcare Petagna, e lo svolge egregiamente. Risolve una situazione estremamente complessa con un colpo di testa formidabile.

Caceres: 5.5 Parecchie imprecisioni, che non ti aspetti da un giocatore con l’esperienza come lui. Si salva, anche perché offensivamente la Spal lascia a desiderare.

Lirola: 5 Trova un’ottima sovrapposizione sulla fascia alla metà della prima frazione di gioco, con l’assist poi sprecato da Castrovilli. L’unica giocata degna di nota. Ogni qualvolta ha la palla fra i piedi sembra impaurito, e di conseguenza sbaglia. 15 milioni di dubbi.

Benassi: 6 Al 7’ colpisce a botta sicura sugli sviluppi di una punizione laterale: il tiro è perfetto, ma scontra la schiena di Pezzella, in posizione di fuorigioco.  Sbaglia molto, ma almeno ci mette passione: tecnicamente rivedibile, ma vero professionista. È forse l’unico ad avere feeling con la porta, e questo particolare non deve essere tralasciato.

Pulgar: 5 Completamente nullo in fase d’impostazione. Sembra quasi nascondersi: in mediana è senza ombra di dubbio l’uomo con meno tocchi di palla durante il match. Rimane però sempre fedele al cartellino giallo: tanti i falli commessi, spesso inutili. Mezzo punto in più per il corner del gol di Pezzella.

Castrovilli: 7 Incanta con giocate dall’altissima classe, dimostrando ancora una volta di essere il giocatore più tecnico della squadra. Spreca al 32’, quando con un bell’inserimento da dietro obbliga Berisha all’intervento: il tiro è però troppo centrale per impensierire. Continua a predicare nel deserto: un talento unico in mezzo al nulla più totale.

Dalbert: 5 La percentuale di cross realizzati con successo è davvero bassissima. Tanta corsa, pochissima precisione: ormai è una costante.

Chiesa: 4.5 45’ di niente. Un fantasma. Lui sembra indisposto, ma il ruolo sicuramente non lo aiuta: lui è un esterno, non un centravanti. Ad inizio secondo tempo ha l’opportunità per riscattarsi, ma da pochissimi passi spara alle stelle, vanificando l’ottimo lavoro di Vlahovic. (74’ Cutrone: S.V. In area ha un peso fondamentale, sarà importante).

Boateng: 4 Dopo soli 7’ trova la via della rete, annullata però per fuorigioco. È forse l’unica sua giocata degna di nota. Poi conferma nuovamente di essere un ex giocatore: lento, impacciato, incapace di controllare una sfera. Non deve più giocare, semplice. (46’ Vlahovic: Entra in campo con grinta, voglia di fare, a differenza di Boateng. Ci prova subito con un tiro dal limite, fuori di molto. Poco dopo trova un grandioso assist per Chiesa, che da ottima posizione spreca).

All. Iachini: 5.5 Dimostra di essere un allenatore da bassa classifica: giocare di rimessa, contro l’ultima in classifica e in casa, è inammissibile. Zero idee, nessun minimo di identità. Boateng è un errore disastroso, ma almeno ammette l’errore (a differenza di Montella) e lo sostituisce ad inizio secondo tempo. La vittoria è però importante, e coi cambi ha dimostrato di saper ammettere gli errori, e di saper aggiustare la squadra in corso: tre punti pesantissimi, ma ci sarà bisogno di molto altro per il futuro.