E’ in un pomeriggio ventoso di lunedì che Fiorentina e Firenze tornano a guardarsi negli occhi dopo una settimana perfetta. Un appuntamento deciso nel viaggio di ritorno da Napoli dopo una vittoria meritata, dopo una partita difficile ma dominata contro una squadra in crisi di identità ma sicuramente superiore alla Fiorentina nell’organico e nell’esperienza (la partita contro la Lazio in Coppa Italia ha dato risposte importanti).

Un appuntamento deciso ovviamente da tutto lo staff, Mister Iachini in primis, voluto dalla squadra e annunciato attraverso i social da Federico Chiesa, il giocatore messo maggiormente in discussione negli ultimi mesi. Per lui una sessione estiva di calcio mercato complicata, la stampa sportiva che direttamente o meno “tira la volata” alla Juventus, sempre attenta a non esporsi, gli impegni sportivi in Azzurro che tengono il giocatore lontano da Firenze e le parole di Commisso, crude, importanti ma anche drastiche e perentorie. Abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo quando il Club ha dichiarato Chiesa incedibile, è vero, ma ci siamo allo stesso tempo domandati se le due parti si fossero confrontate in modo profondo e convinto.


E’ da decisioni come questa che passa il riscatto di una squadra, di una stagione.
Perché la Fiorentina adesso ha una guida e i primi a sentirsi al sicuro sono proprio i suoi giocatori che, dopo settimane di paure e chiusura, le porte alla città le vogliono davvero spalancare.

Dopo un infinito e stucchevole teorizzare su ogni espressione di Chiesa, su presunti indizi social e rumors sul rinnovo del contratto, finalmente ecco sul campo l’unica risposta che conta: goal, corsa, giocate e sorriso.
Impossibile non soffermarsi sulle esultanze di Chiesa, su quell’abbraccio a Iachini dopo il goal e a fine partita, gesti che confermano le parole di grande apprezzamento espresse nei giorni precedenti dal giocatore che non si era limitato dichiarazioni di formale stima ma aveva a più riprese ribadito come le richieste del nuovo tecnico viola e i suoi metodi di allenamento fossero più in linea con il suo modo di giocare.  E’ come se lo capisse al volo Iachini… lo rimette in condizioni nel giro di qualche settimana, lo tiene fuori in una partita importante e lo fa sentire comunque al centro, dopo l’espulsione di Pezzella gli chiede addirittura di rimanere ancora qualche minuto in panchina per lasciare logicamente il posto a Caceres. Chiesa capisce ma rimane in piedi accanto al suo allenatore fino al momento del suo ingresso in campo.

Il vento sta cambiando Firenze e lo sta facendo grazie ad una scelta che, inutile salire adesso sul “carro”, per molti valeva “un ripiego”. Sicuramente per il Club, l’esonero di Montella rappresenta il primo reale fallimento della nuova gestione, una valutazione errata che però siamo ancora in tempo a dimenticare. Un inciampo grave come quelli commessi da Pradè in estate ma sul quale si è avuto l’umiltà di porre rimedio: indispensabile adesso agire bene, seguire le indicazioni di Iachini che fino a questo momento ha parlato poco e lavorato tantissimo. Lui più di tutti sa bene che per Firenze ne vale la pena.  Se davvero questa tifoseria dopo la convinzione di Federico Chiesa ha finalmente ritrovato, dopo anni di latitanza anche il suo ideale numero 10 (è già partito il conto alla rovescia perché l’idea diventi realtà), allora c’è motivo di credere che no, questo campionato non è tutto da buttare.