Nella lista dei “colpevoli” del pareggio col Bologna c’è sicuramente anche il suo nome. Sicuramente in secondo piano rispetto a quello di Pezzella, ma il concorso di colpa è abbastanza evidente.

L’errore parte sicuramente dal solo uomo in barriera. Una scelta non voluta però da Dragowski, ma bensì da Iachini, intenzionato appunto ad aumentare il numero di uomini in mezzo all’area di rigore: insomma, una sottovalutazione evidente del sinistro di Orsolini.

Il secondo errore è forse dato dal posizionamento del portiere polacco, troppo distante dal primo palo e con una visione del pallone abbastanza coperta. Nonostante questo però, il tiro di Orsolini una vera e propria sassata: l’intervento non era sicuramente impossibile, ma nemmeno così “elementare”.

L’errore, se così si può definire, è così spiegato. Un errore sicuramente importante in termini di punti, ma assolutamente non grossolano. Un errore che soprattutto non può intaccare la fiducia riposta in Dragowski, una delle pochissime (se non proprio l’unica) nota positiva di questo deludente campionato.

Il giovane portiere polacco, alla prima intera stagione da titolare (è importantissimo ricordarlo!), ha già dimostrato ampiamente le sue enormi qualità, ed anche al Dall’Ara, prima del gol subìto, ha salvato la Viola in almeno 3 occasioni: strepitoso ad esempio l’intervento d’istinto sul tiro ravvicinato di Bani poco prima del gol.

In queste 18 partite poi sono rimaste facilmente impresse le straordinarie prestazioni contro Inter e Sassuolo, in cui ha trascinato i suoi uomini a suon di patate monumentali: memorabile ad esempio il salvataggio sulla linea sul tiro a botta sicura di Lukaku.

Non solo ottime prestazioni, da evidenziare anche il carisma e la grinta con cui ha acquisito la fiducia della difesa, oltre a delle doti tecniche (e soprattutto fisiche) davvero uniche: reattività super, straordinaria sicurezza nelle uscite e basi tecniche da veterano.

Salvate il soldato Bartlomiej!