Iachini è ormai senza alcun’ombra di dubbio il nuovo allenatore della Fiorentina. Una scelta prevedibile, e molto probabilmente giusta. In questa situazione, con la zona retrocessione così vicina, era infatti fondamentale scegliere un allenatore con una già forte esperienza in Serie A: Blanc sarebbe stata sicuramente una scommessa intrigante, ma con soli tre punti di vantaggio sul diciottesimo posto meglio virare su scelte più “rassicuranti”, almeno per quanto concerne il futuro immediato.

In questo momento la Viola deve avere una sola prerogativa: allontanarsi il prima e il più possibile dalla zona “rossa”. Ecco perché la figura di Iachini sembra perfettamente combaciare con le necessità e le richieste della dirigenza: tanti anni di esperienza, molte “lotte” salvezza ed un passato a Firenze (da giocatore) mai dimenticato dal popolo gigliato.

 

Ora che la scelta è ormai a tutti gli effetti ufficiosa, una domanda sorge spontanea: come cambierà la Fiorentina?

Una domanda molto complessa, proprio perché Iachini, nella sua infinita esperienza da allenatore, ha sempre dovuto prendere in mano squadre solitamente medio-piccole, e per riprendere una famosa frase di Sousa “ha sempre dovuto fare l’omelette con le uova che aveva”. Un mister che non ha mai avuto una reale opportunità ad alti livelli, e che di conseguenza non ha mai avuto la possibilità di plasmare la rosa in base alla sua personale identità tattica: insomma, ha sempre dovuto scegliere il modulo tattico in base ai giocatori a sua disposizione, e mai il contrario.

Fermo restando questo però, il tanto amato 3-5-2 di Montella è da sempre anche il modulo preferito di Iachini, che da buon allenatore “camaleonte” ha però utilizzato con frequenza anche ben altri schemi tattici: due fra tutti il 4-3-3 e l’ottimo 4-3-1-2 visto nella sua avventura palermitana.

In base al parco giocatori a sua disposizione, tutti e tre i moduli possono essere tranquillamente applicabili. Il 4-3-1-2, utilizzato varie volte a Palermo in quella che rappresenta la sua miglior avventura da allenatore, potrebbe rappresentare una vera e propria chiave di volta. Con questo modulo, Iachini potrebbe infatti tendere a valorizzare le qualità tecniche di Castrovilli, facendogli ricoprire il ruolo di trequartista: un po’ come fece appunto a Palermo con Vazquez. La coppia d’attacco sarebbe invece formata da un attaccante rapido e da un centravanti più “vecchia maniera”, stile appunto Belotti-Dybala nel Palermo 2014/15: la coppia a Firenze sarebbe composta da Chiesa e probabilmente da Vlahovic, col mercato invernale che verterà comunque sull’assidua ricerca di un nuovo centravanti.

In mediana l’obiettivo per il nuovo tecnico sarà invece quello di irrobustire il reparto, magari con l’acquisizione a gennaio di un mediano “vecchio stile”: la fase difensiva occupa infatti una posizione predominante nei piani di Iachini, e per creare una squadra “a sua immagine” necessiterà obbligatoriamente di qualche rinforzo, soprattutto sotto l’aspetto fisico. Infine, in difesa riavrà Lirola, già avuto al Sassuolo: riuscirà a far tornare il terzino spagnolo agli splendori di un tempo?