Le pietre del Nord , della Parigi-Roubaix o del Giro delle Fiandre non sono facili da domare. I belgi, specialmente i fiamminghi sono sempre stati specialisti in questo campo, ma ci fu un uomo, che proveniva dalla Toscana e dalla provincia di Pistoia più precisamente che riusci a metterli tutti dietro, domando le loro pietre e riuscendo a far sventolare il tricolore italiano su quei tratti di Pavè.

Ieri, 11 Novewmbre 2019 sarebbero stati 55 anni per  l’immenso e indimenticabile Franco Ballerini, un campione che non è stato solo un grande atleta, capace di vincere due Parigi-Roubaix, ma anche un grande Commisario Tecnico, alla pari del suo predecessore Alfredo Martini. Franco per Alfero era come un figlio, lo aveva subito visto come il suo erede su quella ammiraglia azzurra un tempo suo, e così fu.

Originario della Provincia di Pistoia, aveva idealmente portato Casalguidi con sé sempre, anche su quelle pietre… Quel giorno del 1995 un intero paese tifava il proprio beniamino di casa, tutti davanti alla tv a non perdere nemmeno un istante di quella  magica Parigi-Roubaix dove Franco rimase dietro per un guaio meccanico ma seppe riscattarsi con una incredibile  rincorsa nella foresta di Aremberg, fino ad arrivare solitario nel Velodromo di Roubaix. Si ripete nel 1998, quelle pietre sono le sue pietre, si innamora di quei settori, tanto che nel 2001 quando arriva nel velodromo di Roubaix, per concludere la sua carriera, un boato di applausi tutti per lui, nonostante sia solo 32°, e lui con quel suo fare da signore si apre la maglietta, facendo apparire la scritta “Merci Roubaix”. Ballerini è stato un uomo di sani principi morali, anche per questo fu scelto come commissario Tecnico della nazionale italiana, era perfetto nel dare le indicazioni ai suoi ragazzi, nelle sue tattiche di gara, quattro maglie iridati, un argento mondiale, un oro e un argento Olimpico. Cipollini il primo a Zolder, con il treno azzurro perfetto per portare il re Leone alla vittoria mondiale, poi il Bis di Bettini, la doppia S con Salisburgo e Stoccarda, e poi il Ballan di Varese, con Cunego secondo, in mezzo l’oro olimpico di Atene del suo eterno amico Paolo Bettini, e l’argento di Pechino di Davide Rebelin. Poi un giorno di Febbraio del 2010, il fato ce l’ha portato via, con quella che era la sua passione più grande….Il rally, nelle sue zone a Pistoia, ci sono state le lacrime il dolore della moglie Sabrina e dei Figli. Sono passati nove anni e oggi sarebbe stato il suo 55° compleanno, tante le attività per ricordare questo atleta, e commissario tecnico capace di scaldare tutti i cuori degli appassionati italiani, da il Memorial Franco ballerini giunto alla IX edizione per i giovanissimi, alla piccola Roubaix organizzata dalla Polisportiva Milleluci, che quest’anno ha anche ricreato con il passaggio della magia, anche la foresta di Aremberg, e sopratutto la squadra che porta il suo Nome, la Franco Ballerini Due C, voluta dai suoi amici, da Luca Scinto, Angelo Citracca, Andrea Bardelli, e che vede al timone da anni Franco Miniati, e che quest’anno ha visto trionfare ai mondiali a cronometro dello Yorkshire un suo atleta, Antonio Tiberi, portando il nome di Franco Ballerini lì dove deve stare, in cima al Mondo con la maglia dell’iride.

Tanti auguri Franco!


GIACOMO BIAGINI