Decidere quando è il momento di dire basta, è molto difficile. Scendere dalla bici dopo quasi trent’anni è la cosa più difficile da fare per un atleta, eppure stavolta è arrivato il momento dei saluti anche per Daniele Bennati. Il velocista Aretino, appende la bici al chiodo dopo ben 19 stagioni nei professionisti, con tante soddisfazioni, e con tante affermazioni. 54 indica la casella delle vittorie, tante per un velocista come lui, che difronte a se a trovato sempre grandi avversari, da Thor Husdov, a Oscar Freire fino ad Alessandro Petacchi e Mark Cavendish, lui però ha sempre dimostrato il suo grande valore.

Ha iniziato a percorrere il suo tragitto nei professionisti nella squadra di un certo Mario Cipollini, l’allora Domina Vacanze, ma la svolta arrivò solo nel 2006 con il passaggio nella formazione della Lampre diretta da Giuseppe Saronni, con quella maglia un’anno più tardi, farà tornare il tricolore italiano a splendere sopra Parigi e sugli Champs-Elyseè, aggiudicandosi l’ultima frazione della Grand Boucle. Uomo intelligente il toscano, che quando inizia a capire che l’età avanza, e le gambe non sono più esplosive come un tempo, oltre che ad arrivare altri giovani rampolli in rampa di lancio, si mette al servizio di altre cause, diventando “Uomo Squadra”, prima alla Saxo-Bank, uomo di fiducia di Alberto Contador il quale lo porta con se in ogni sua avventare di tre settimane, lui insieme a Tosatto formano un tandem formidabile per tenere il pistolero nelle prime posizioni del gruppo nelle tappe pianneggianti, famoso fu il Tour de France del 2015, quando in una tappa pianeggiante, con il forte vento laterale, il gruppo si frantumo spinto proprio dalla formazione di Contador, e sotto la spinta di Bennati e Tosatto che organizzarono il cosidetto”Ventaglio”, facendo guadagnare secondi al capitano.

Gli ultimi anni come guardia del corpo di Quintana e Valverde alla Movistar, questa è stata sicuramente la dote più grande del ciclista Toscano, il quale invece di annegare nei ricordi del passato e in qualche piazzamento nei primi dieci, decide di fare un passo indietro e di crearsi un nuovo ruolo. Forse, anzi sicuramente Daniele bennati avrebbe meritato di più forse una San-Remo che sarebbe stata adatta al bennati degli Champs-Elyseè, ma tutti noi abbiamo goduto nel vedere quella maglia viola fucsia sfrecciare davanti a tutti. noi possiamo solo dire grazie Daniele per questi bellissimi 19 anni che ci hai regalato, fatti di passione ed impegno anche con la maglia azzurra addosso, adesso si pensa al futuro, un futuro fatto sicuramente di bici, perché un giovane Bennati sta salendo tra le fila della polisportiva Albergo Del Tongo, il nipote che chissà da ora in poi potrà trarre vantaggi fagli insegnamenti dello zio.