Sabato, nella pirotecnica sfida fra Fiorentina e Napoli, la squadra di Mister Montella è uscita dal terreno di gioco con 0 punti in saccoccia, ma con tante note positive da cui ripartire. Tra tutte, impossibile non menzionare la leadership di Ribery, la prestazione super di Sottil ed infine l’interessante personalità di Castrovilli.

Nella prima uscita stagionale infatti, Montella ha stupito tutti, inserendo nell’XI iniziale almeno due grandi sorprese: Venuti a sinistra, con la conseguente esclusione sia di Terzic che di Biraghi (ormai separato in casa), e Castrovilli, con Benassi in panchina. Se il primo ha evidenziato tutte le difficoltà nel giocare al lato opposto della sua solita fascia di competenza, il secondo ha esplicitato qualità e caratteristiche estremamente interessanti.

Il giovane classe ‘97 è sceso in campo nel ruolo di mezz’ala destra, completando la linea mediana con Pulgar e Badelj. Dopo i primi errori iniziali, ha sorpreso tutti, grazie ad una personalità fuori dal comune. Il salto dalla B con la Cremonese (in prestito) alla A è sempre molto complesso, eppure al giovane di Minervino è riuscito nel migliore dei modi: un debutto da vero predestinato.

Il fattore ad aver sorpreso maggiormente è sicuramente la personalità con cui ha disputato una sfida così complicata, contro la squadra vice-campione d’Italia ormai da svariati anni. In un debutto del genere, difficilmente le emozioni non giocano brutti scherzi.

Invece per Castrovilli sono state proprio determinazione e grinta ad avere la meglio: 80.6% di passaggi completati con successo, e una capacità straordinaria nel prendere le decisioni giuste anche sotto pressione. Castrovilli infatti non ha mai accelerato il rinvio, ma anzi ha sempre cercato, perfino nelle situazioni più complesse, di impostare una nuova manovra offensiva, anche con dribbling rischiosi ma quasi sempre efficaci.

Un temperamento raro, un capitale tecnico-tattico da dover proteggere, in tutti i modi: toccherà a Montella gestirlo nel migliore dei modi.

 

Photo by Andrea Martini, Paolo Giuliani