Il mercato più atteso degli ultimi anni. Quello del cambiamento e delle conferme, dei grandi timori ma soprattutto di un’incontrollato desiderio di tornare ad entusiasmarci. Per ora, soprattutto, quello della pazienza.
Firenze aspetta, rinnova l’abbonamento o torna a farlo dopo tanto tempo e valuta le tre amichevoli disputate in America con il giusto distacco e obiettività che partite come quelle meritano: certo, l’atteggiamento nei confronti di Federico Chiesa è decisamente esagerato, le congetture si sprecano un po’ troppo se si pensa che la società si è ampiamente espressa su una sua ipotetica cessione alla Juventus, club per altro che sembra interessata a tutto tranne che a Chiesa (ruolo debitamente coperto) e che di fatto non ha mai formalizzato alcuna offerta alla Fiorentina di Rocco Commisso.

Il primo scossone sicuramente la Fiorentina lo avrà questo pomeriggio con la presentazione del calendario ufficiale di Serie A. Montella programma alla mano avrà modo di pensare a come organizzare la sua nuova Fiorentina che in buona parte sembra mancare ma che nei prossimi giorni potrebbe prendere forma. L’unione di ciò che manca e di ciò che è stato visto fino a questo momento non sarà sicuramente facile, poco tempo e tante aspettative rischieranno di schiacciare una squadra che anche contro il Benfica è apparsa molto vogliosa ma ha palesato i limiti dei suoi “precari”. Una sensazione che dal 23 Agosto i tifosi gigliati pretendono di non vedere più.

Contro i portoghesi il migliore a centrocampo è senz’altro Castrovilli: troppe le “pause” durante il corso della partita che si concedono Saponara e Benassi, pesanti i limiti di Cristoforo nel ruolo di regista. In difesa molto bene Milenkovic che comunque non è al meglio della condizione,da rivedere Terzic a sinistra mentre non convince la prova di Venuti. Sicuramente in difficoltà Ranieri, anticipato da Seferovic in occasione del goal del Benfica ma anche in altre circostanze piuttosto rischiose dove la Fiorentina è stata graziata.

Bene Terracciano, incolpevole sulla rete avversaria e autore di un grande intervento su una conclusione al volo nei sedici metri di Seferovic. Sempre sui giovani, necessaria una riflessione su Sottil: talentuoso, dotato di grande personalità ma al momento un po’ incostante. Rimane comunque l’unico a saper accendere la partita e dare un valido apporto a Vlahovic, troppo solo in attacco. Il figlio d’arte viola ha grandi numeri, è bravo nell’uno contro uno, ha classe, creatività ma deve imparare a integrarsi maggiormente nei movimenti della squadra, mettendosi a disposizione dei compagni.

E veniamo al giocatore che ha maggiormente attirato l’attenzione dei giornali soprattutto in virtù del dualismo con Simeone: Vlahovic sebbene troppo isolato ha saputo fare i movimenti giusti, andando incontro e difendendo bene il pallone, come in occasione del palo, smarcandosi sempre bene per le verticalizzazioni. Montella lo aveva detto: occhi bene aperti sul talento ex Primavera! Il goal è di fatto una sua invenzione, controllo – finta e sinistro chirurgico sul primo palo.

Se nel primo tempo i portoghesi dimostrano maggior fluidità di manovra, nella ripresa la Fiorentina è più tonica e equilibrata ma vive soprattutto di “lampi”… lampi di cui è protagonista anche l’attesissimo Chiesa, bravo ad entrare bene in partita e dimostrare subito belle giocate, mettendosi in luce con le sue tipiche accelerazioni. Dopo una sua irresistibile ripartenza è lucido nel fornire l’assist a Vlahovic, reattivo a scattare in profondità e trovare la conclusione con un destro rasoterra sull’uscita del portiere. Il tap-in clamorosamente fallito da Benassi è cosa nota e immaginiamo che il video abbia  fatto il giro di tutte le chat di whatsapp.

La girandola finale di cambi di Vincenzo Montella e la marchiana disattenzione di Ranieri e Hristov che lasciano solo in marcatura uno spaesato Dabo sono probabilmente la causa della vittoria di un Benfica che piuttosto stanco aveva smesso da quale minuto di cercare l’affondo finale, ma di questo poco ci importa. La riflessione fondamentale che la Fiorentina deve fare verte sui bisogni e sulle ambizioni di un progetto tecnico che non più aspettare: certo, in generale non è il mercato più pirotecnico degli ultimi anni, ma qualcosa i viola devono pur cambiare. Il tempo stringe e già oggi vedremo una parte del nostro futuro.

Photo by @Andrea Martini