La prima ufficiale della Fiorentina di Pioli non fu certo benedetta dal più facile degli avvii: a San Siro contro quella che doveva essere “l’Inter del cambiamento” la squadra degli uomini nuovi di Luciano Spalletti e di Borja Valero che fresco di addio alla maglia gigliata aveva sposato il progetto del tecnico toscano, capace sicuramente più di Corvino nel far sentir desiderato il giocatore.

Una squadra completamente rivoluzionata nei suoi equilibri, un undici che non aveva più niente di ciò che un tempo era stato e che si presentava a Milano con il più precario dei “vestiti”: il risultato finale della partita è sicuramente esagerato rispetto a quanto effettivamente visto in campo, fatto sta che quella Fiorentina non solo perde 3-0 ma tra le tante difficoltà palesa un’instabilità difensiva decisamente preoccupante. Certo, German Pezzella, il pezzo da 90 della campagna acquisti avrebbe esordito nella gara successiva contro la Sampdoria, ma i tifosi viola non possono che apparire spiazzati dalla prestazione del centrale brasiliano Vitor Hugo che pareva non aver mai neppure visto giocare Mauro Icardi tanto fu schiacciante il risultato del duello tra sudamericani. 

Chi non bocciava in maniera perentoria il numero 31 viola sicuramente ammetteva la necessità del giocatore di calarsi maggiormente nella realtà calcistica italiana, un’esperienza che gli avrebbe permesso di trovare i giusti tempi e movimenti. Incauto riprovarlo come titolare, una scelta rimandata a data da destinarsi.

Dal Marzo 2018 la storia della Fiorentina cambia e con la sua cambia drasticamente quella di Hugo: Fiorentina – Benevento termina 1-0 per la Fiorentina, Vitor Hugo spicca il volo e segna un gol bellissimo, corre verso la panchina e saluta il suo Capitano che quel giorno si trovava in tutto ciò che era in quello stadio. Titolare per necessità ma con gran merito: Hugo partita dopo partita sembra sempre più essersi “europeizzato”, ha lavorato sui suoi limiti ma soprattutto sui suoi punti di forza come la grande abilità nel gioco aereo o il timing negli anticipi. 

Nella prima parte dell’ultima stagione la squadra Viola ha dimostrato la sua forza maggiore nel reparto difensivo: la Fiorentina fino a Gennaio è stata la quarta miglior difesa del campionato per gol subiti, a testimonianza di un reparto solido, unito e perfettamente collaudato che si reggeva soprattutto sull’ottima intesa tra il brasiliano e il capitano viola, German Pezzella. 

La resa assoluta arriva nella seconda parte di stagione: un declino difficile da decifrare soprattutto a causa dell’ottimo inizio. Nella gara contro il Parma il primo campanello di allarme. Una prestazione disastrosa che lo vede protagonista in negativo in occasione della rete del vantaggio ducale, una gara che lo vede addirittura abbandonare il campo prima del novantesimo e lasciare la Fiorentina in inferiorità numerica a causa di un rosso piuttosto ingenuo.

Questa partita rappresenta il vero spartiacque -negativo- della stagione di Hugo. Male malissimo anche nella semifinale di andata di Coppa Italia, quando per 45’ è praticamente prigioniero degli spunti di Ilicic, impossibile da contenere. La Fiorentina barcolla, le prestazioni di Ceccherini sembrano darle maggiore stabilità e Pioli se ne accorge, rivoluzionando nuovamente le sue gerarchie difensive.

Delle scelte di Montella poco si è compreso: in un primo momento il tecnico della Fiorentina parlò di “scarsa comunicazione” riferendosi agli uomini del reparto arretrato preferendo ancora l’impiego di Ceccherini accanto a Pezzella. Poi qualche segno di cambiamento forse dettato dalla “disperazione” di un momento nerissimo più che da un concreto pensiero.

Il suo futuro pare adesso lontano da Firenze. Montella non lo ritiene quindi all’altezza della Fiorentina che verrà, pensa probabilmente che quei limiti di concentrazione che lo hanno portato a cancellare le interessanti qualità dimostrate con errori banali e costosissimi, non siano correggibili. Che ci sia già un nuovo centrale dietro a questa scelta? Sicuramente vi sono alternative interessanti per il giocatore, fortemente cercato sia in Turchia che in Brasile (la meta forse più gradita a Hugo).

Photo by  @Andrea Martini  @Paolo Giuliani