Una delle migliori selezioni Azzurre Under 21 di sempre. Un mix di talento ed esperienza, una componente quest’ultima non sempre garantita ai giocatori dei vivai di massima Serie: l’ultimo Campionato ha invece visto il grande utilizzo di giocatori molto giovani, talentuosi e soprattutto reattivi e maturi nel rispondere “presente” alla chiamata più importante della loro carriera.

Non è bastato. L’Italia di Di Biagio ha avuto il grande merito di battere la squadra più forte ma l’imperdonabile colpa di essere dannatamente ingenua contro la Polonia, una partita che pare essere stata in primis preparata malissimo. Gli Azzurri non stati lucidi, non hanno mai dato l’impressione di avere una solidità difensiva, basando il proprio gioco più sulle individualità che su una concreta organizzazione di squadra. Certo il tempo di lavorare insieme è stato relativamente scarso ma questa è una costante valida anche per gli altri club.

Kean e Zaniolo sono stati su tutti i grandi assenti e non solo alla riunione tecnica di Di Biagio: l’attaccante della Juventus è stato protagonista assoluto di un finale di stagione esaltante, complice il sapiente utilizzo di Massimiliano Allegri e l’indispensabile esperienza fatta a Verona, Moise Kean è apparso sempre preoccupantemente svagato e fuori dal cuore del gioco. Stesso discorso vale per Zaniolo, non certo aiutato dallo stato di forma, ma colpevolmente passivo in troppe occasioni.

Un po’ sottotono anche le prestazioni di Mandragora, atteso ad un torneo da leader: cresce nel corso dei minuti ma molto spesso manca il suo apporto nelle prime fasi della gara dove comunque prendere in mano la mediana Azzurra è piuttosto complesso, considerati i vari cambiamenti last minute.

Molto bene Giuseppe Pezzella,  sempre propositivo e generoso: proprio dai suoi cross e dai suoi affondi sulla fascia sinistra arrivano i pericoli maggiori dell’Italia che in fase offensiva costruisce molto ma, come già detto, appare spesso dipendere unicamente dal talento dei singoli, su tutti Federico Chiesa. 

Il classe 1997 della Fiorentina oltre a palesare uno stato di forma stratosferico, si carica sulle spalle una squadra che in molti reparti gira sostanzialmente a vuoto e nei momenti più difficili ha il grande merito di non arrendersi: con Nicolò Barella conferma di essere una delle prossime colonne della Nazionale maggiore e non a caso Roberto Mancini ha sempre speso nei loro confronti parole di grande stima, non rinunciando praticamente mai a loro in occasione delle ultime gare ufficiali.

Il doppio ritiro Azzurro ha tenuto per forza di cose Chiesa lontano dai rumors di mercato che si sono scatenati attorno a lui nelle ultime settimane… dal presunto accordo economico con la Juventus alle parole di Rocco Commisso, Chiesa, l’uomo al centro della Fiorentina del futuro lontano da un cambiamento epocale nella storia del Club che di fatto ha chiuso l’era Della Valle e ha inaugurato una nuova stagione, iniziata nell’entusiasmo generale di una piazza che almeno da 4 stagioni pareva aver perso il sorriso e l’ispirazione.

E se le settimane di illazioni e scoop su un avvicinamento sempre più rapido tra Federico Chiesa e i bianconeri fossero spazzate via da un colpo di coda della nuova dirigenza gigliata? E’ proprio da giovani di grande talento e prospettiva che la Fiorentina Made in USA potrebbe decidere di ripartire: acquisiti di prima fascia ai quali molti grandi club aspirano. Un temporeggiamento quello delle Big di cui i viola potrebbero approfittare, talenti sui quali la Fiorentina dovrebbe far più di un pensierino. Il grande sogno? Sicuramente Tonali, un giocatore che a Brescia ha dimostrato grande concretezza e maturità, un ruolo che a Firenze non trova interprete da anni, un profilo che sicuramente accenderebbe il mercato e i sogni dei tifosi.

E mentre la Roma dovrà pensare a blindare il grande talento di Lorenzo Pellegrini, al centro del progetto di Fonseca ma anche molto gradito a grandi Club italiani e internazionali e l’Inter cercherà di accorciare i tempi per assicurarsi il più presto possibile le prestazioni di Barella, giocatori come Patrick Cutrone, tornato al goal contro il Belgio,  valutano attentamente la mossa migliore per il proprio futuro.

Un profilo quello dell’attaccante rossonero che potrebbe essere gradito a Montella per caratteristiche tecniche, tattiche e atteggiamento. Rocco Commisso, da 48 ore in Italia è venuto di fatto a dare il via libera ai lavoro del team operativo viola? I prossimi 10 giorni saranno fondamentali per il futuro della Fiorentina. Una Fiorentina che potrebbe essere impreziosita da una linea verde di grande livello.