C’è un enorme condizionale che avvolge tutta la vicenda legata alla gigantesca notizia dell’arresto di Michel Platini, una vicenda che nel corso delle ore si è arricchita di particolari ma che di fatto mantiene contorni decisamente oscuri. E’ il sito francese Mediapart a lanciare ieri mattina lo scoop in esclusiva: “Platini arrestato!” e nel polverone sollevato dalla vicenda si scatena prima un fuggi fuggi di notizie, poi le puntuali mezze smentite. L’accusa? Corruzione. Qualcosa di più di una semplice indagine visto che Le Roi sarebbe attualmente in custodia presso la sezione dell’anticorruzione della polizia di Nanterre.

La vicenda finita sotto la lente di ingrandimento delle autorità è, nemmeno a dirlo, il curioso processo di assegnazione dei Mondiali 2022 al Quatar un Paese che ha tutto il diritto di aspirare ad ospitare una vetrina così importante ma che di fatto presenta delle criticità notevoli e sulle quali UEFA e FIFA hanno deciso di soprassedere un po’ troppo velocemente.

Tanto per cominciare a causa del clima la Coppa del Mondo sarebbe per la prima volta nella storia disputata in pieno inverno: impensabile giocare con una temperatura media che si aggira tra i 35 e i 37 gradi. Poi, altra problematica non da poco sono le relazioni internazionali decisamente complesse del Qatar, totalmente ostile ai Paesi limitrofi, realtà molto potenti come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Bahrein, sulle quali ovviamente la FIFA non potrebbe contare per ampliare i confini della competizione (che oltretutto non godrebbe certo di un clima di festosa concordia).

Curioso l’atteggiamento dei grandi burocrati del calcio rispetto all’approccio piuttosto “strong” che il Qatar ha verso la Convenzione dei Diritti dell’Uomo: un esempio? Per rimanere strettamente legati al calcio, è bene sapere che i lavoratori addetti alla realizzazione delle strutture (tra i quali circa 2,5 milioni di migranti) non sarebbero minimamente tutelati da alcun contratto, anzi molti di loro, secondo un rapporto di Amnesty International, verrebbero addirittura impiegati come `schiavi´.

Ma torniamo all’enorme condizionale… nessuno osa sbilanciarsi su quelle che sono le reali accuse mosse contro Michel Platini, vicepresidente dell’UEFA dal 2002 al 2007, organo di cui è stato addirittura numero uno dal 2007 al 2015, succedendo a Lennart Johansson. Otto anni tranquilli? Nemmeno per sogno!

L’8 ottobre 2015 è indagato a seguito d’indagini della magistratura svizzera su un presunto scambio di denaro ( circa 2 milioni di franchi svizzeri) tra lui e Sepp Blatter. Una cifra che sarebbe il compenso per consulenze svolte tra il 1999 e il 2002 la spiegazione dei due, una tesi poi avvalorata in tribunale visto che di fatto vi è stata la cancellazione delle accuse verso lo stesso Platini ma che non hai mai convito molto i vertici del calcio mondiale. Dubbi che hanno portato il francese ad annunciare proprio il giorno della sua assoluzione, le sue dimissioni da Presidente della UEFA

Questa volta ad essere indagato a piede libero sarebbe anche Claude Gueant, consigliere dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy ed ex ministro dell’Interno della Francia. Cosa c’entra Sarkozy nell'”affaire Qatar”? Nel novembre 2010 all’Eliseo avviene un incontro che vede tra i suoi protagonisti l’allora presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, Platini e l’emiro del Qatar Tamim ben Hamad al-Thani .
Nove giorni dopo questo meeting la Coppa del Mondo viene assegnata al Qatar che batte la fortissima concorrenza di Stati Uniti, della Corea del Sud, di Australia e Giappone. Gli interrogativi si trasformano in accuse e nel Maggio 2011 si levano le prime voci di protesta. Si parla addirittura di una e-mail diventata di dominio pubblico dove si affermava che il Qatar «avesse comprato» la Coppa del Mondoe nel 2014, il Sunday Times rilancia, scrivendo di 5 milioni di dollari versati ai dirigenti Fifa per sostenere l’offerta del Qatar. Inglesi troppo sospettosi? Beh, considerando che in pochissimo tempo 16 dei 24 membri di quel comitato esecutivo FIFA vennero radiati, espulsi o incriminati… non direi!

Insomma un’inchiesta che pareva dovuta e che ad oggi coinvolge quelli che erano i vertici di un calcio che adesso trema davvero dalle fondamenta. La custodia cautelare è un provvedimento certamente importante, ma guai a fare processi mediatici anzitempo! Certo 8 anni per far ammettere pubblicamente che la scelta del Qatar per un Mondiale era completamente illogica per motivazioni ambientali, economiche e etiche, non sono pochi!

 

 

 

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