E così in un pomeriggio di inizio Giugno a Firenze è accaduto il miracolo. Più importante di una vittoria, più rocambolesco di un gran goal, più clamoroso di un colpo di mercato. Non una gioia temporanea ma finalmente la storia della Fiorentina ritrova l’elemento necessario per porre le basi del suo futuro: Firenze non è più divisa. 

Unità di intenti, curiosità nel futuro, la benedetta voglia e non solo la tirata necessità di andare tutti dalla stessa parte. Il bene della Fiorentina adesso è nelle mani di un uomo che viene da lontano, uno status che ovviamente porterà i fiorentini a guardarlo con grande curiosità ma anche con un briciolo di diffidenza. Lui adesso non è più soltanto il Tycoon che ha scelto Firenze per una sfida di calcio e di impresa, lui adesso possiede un pezzo di cuore di tutti i fiorentini.

C’è un motivo se tutti i giocatori che hanno indossato con coscienza e rispetto la maglia viola a distanza di anni si ricordano bene chi la Curva Fiesole sceglie sempre di non fischiare, anche dopo la più amara delle sconfitte: chi esce dal campo con la maglia più sudata. Tra il talento puro e l’impegno, tra il fuoriclasse e il mediano, tra il calcolo e il cuore, Firenze sceglierà sempre l’opzione che prevede più amore verso la maglia. C’è una frase di tutta la conferenza stampa di Rocco Commisso che racchiude benissimo come il nuovo proprietario della Fiorentina abbia compreso questa stanza dell’anima viola… “Io sarò il primo a combattere perché vengano rispettati gli interessi della Fiorentina”. Andata. Ha capito Commisso. Ha capito che per  rappresentare Firenze, più delle parole, più dei campioni serve esporsi con passione e coraggio. Servirà mantenere le promesse ed essere presente.

Una conferenza stampa dai torni informali e distesi. Una “chiacchierata” che è stata molto apprezzata sia dai giornalisti che dai tifosi perché ha mantenuto sempre un carattere colloquiale e sincero che probabilmente in quella sala stampa mancava da qualche anno. Rocco Commisso non si nascosto neppure sulle domande che lo costringevano a “scoprire” qualcosa di più sulle sue prossime mosse, ha evidenziato quelle che a suo parere sono le innegabile criticità del sistema calcio UEFA e si è messo a disposizione per trovare una risoluzione concreta. Un atteggiamento disponibile ma fermo, infatti secondo Commisso questa sarà una proprietà conscia dell’importanza  delle regole, limiti che però devono valere per tutti.

C’è un meccanismo complicato che questo pomeriggio è tornato a funzionare. La semplice soddisfazione per un tanto atteso cambiamento ha lasciato il posto alle parole assennate di un uomo che vuole dimostrare con i fatti il valore delle sue idee. Non solo eccitazione frenetica ma fiducia. Ci voleva proprio. Buon lavoro Presidente!