L’accordo fra i Della Valle e Commisso tende ormai verso la fumata bianca: manca solo l’annuncio ufficiale. Domani dovrebbe essere, senza capovolgimenti degli ultimi minuti, la grande giornata della definitiva ufficialità: l’inizio ufficiale di una nuova pagina della storia di Firenze e della Fiorentina.

Con il raggiungimento della tanto attesa ufficialità del cambio di proprietà, sulle basi di 170 milioni di euro, ripartirà la progettazione della squadra Viola, con l’intenzione primaria di applicare sin da subito una rivoluzione radicale rispetto all’era Della Valle, partendo appunto dall’assetto dirigenziale. L’obiettivo di Commisso è infatti quello di creare una linea di frattura ben evidente fra presente e passato, partendo appunto dall’insediamento di nuovi professionisti all’interno della dirigenza gigliata. Joe Barone sarà il famoso braccio destro di Commisso, colui che dovrà appunto fare le veci dalla sede operativa dell’imprenditore italo-americano, prendendo le decisioni finali nei casi meno spinosi per le sorti della squadra. Commisso sarà infatti lontano da Firenze, e una figura del genere è pressoché necessaria.

Gandini dovrebbe invece essere il CEO, ossia l’amministratore delegato della società. Il suo enorme curriculum pala per lui: esperienze in Mediaset, direttore responsabile ed esecutivo del Milan, vicedirettore dell’Eca e amministratore delegato con Pallotta al Milan. Un uomo di primissimo piano, capace di gestire al meglio le svariate difficoltà societarie e di immagine che possono nascere nell’arco di un’intera stagione. Un uomo estremamente preparato ed esperto anche in diritti televisivi: una figura estremamente necessaria all’interno di una società che punta in alto.

Cambieranno anche le mansioni di Antognoni, non più relegato a figura di mera ‘rappresentanza’: il più grande 10 Viola di tutti i tempi avrà infatti compiti maggiormente decisionali e riguardanti prevalentemente il campo, con la famosa ‘ultima parola’ in alcuni settori nevralgici del settore tecnico della Fiorentina.

All’appello mancano due nomi, ovviamente fortemente collegati fra di loro: il DS e il nuovo allenatore. Difficilmente infatti Vincenzo Montella sarà il primo allenatore dell’Era Commisso. L’allenatore partenopeo rappresenta infatti il passato, l’uomo da cui i Della Valle avrebbero voluto far ripartire il nuovo progetto Viola nella prossima stagione: Commisso però sembra avere le idee chiarissime, l’obiettivo è appunto quello di creare una forte spaccatura con tutto quello che rappresenta il passato, Montella compreso.

Per quanto riguarda il direttore sportivo, l’addio di Corvino è ormai conclamato. Per questa figura è importante partire da un presupposto importante: il nuovo DS sarà quasi certamente un uomo con un’importante esperienza nel campionato italiano. Il piano di Commisso è infatti quello di partire subito ‘a manetta’ senza quindi dover attendere periodi di sperimentazioni o ambientazioni. I nomi attualmente più gettonati risultano infatti essere Massimiliano Mirabelli, direttore sportivo che vanta esperienze nel calcio professionistico da più di 20 anni, l’ultima col Milan terminata nel luglio del 2018; Pierpaolo Marino, anche lui con una carriera pluridecennale da DS fra Napoli, Udinese, Atalanta, Roma, Avellino e Pescara; infine Frederic Massara, il profilo con meno esperienza fra i tre, attualmente DS ad interim della Roma dopo la rescissione consensuale di Monchi.

Come esplicitato precedentemente, l’identikit del nuovo allenatore dipenderà dalla scelta del nuovo Direttore Sportivo. Le prime voci parlano di Spalletti e Gattuso, ma ancora è tutto ancora troppo indefinito per uno sbilanciamento tale. Intanto, la Repubblica, ha tracciato l’identikit dell’allenatore perfetto per la nuova Fiorentina ‘italo-americana’: giovane, ambizioso, e bravo con l’inglese.

 

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