Durante il World Football Summit Industry Awards del 2018 il Wanda Metropolitano è stato nominato il “Miglior Stadio al Mondo”. Certo, la casa che avrebbe ospitato l’Atletico Madrid, la squadra del Cholo e dei suoi uomini non poteva limitarsi ad essere una struttura iper-moderna e senza cuore quindi alla massima funzionalità e comfort, il design, l’alto sviluppo tecnologico della struttura e la capacità di ospitare grandi eventi garantendo massima sicurezza e servizi, dovevano aggiungersi particolari, dettagli ben studiati, propri del Mondo Colchonero.

Coraje y Corazòn. Il mantra della banda “Roja y Blanca”, il motto da scolpire su pietra e mettere anche a caratteri cubitali fuori dal proprio stadio. Se coloro che arrivano dinanzi alla Johann Cruijff Arena vengono accolti dallo sguardi fiero dell’eterno numero 14, i tifosi che per la prima volta giungono al Wanda Metropolitano hanno fin da subito ben chiari i valori che spingono tifosi e squadra. Ogni “partido” è una battaglia da giocare “como si fuera el ultimo”.

I compagni di squadra? Non importa cosa ci leghi o non ci leghi a loro fuori dal campo. Quando si indossa la maglia dei colchoneros il compagno è un fratello con cui e per cui lottare. “Luchar como Hermanos” è un’altra delle frasi motivazionali che campeggiano all’interno del tunnel che porta in campo. Ma soprattutto uno dei fondamenti della filosofia di Simeone.

Il progetto originario dello stadio è firmato dagli architetti Ortiz e Cruz e prendeva il nome di “Peineta”: inaugurato il 6 settembre 1994 come stadio di atletica leggera, l’attuale Wanda Metropolitano fu chiuso dopo appena venti anni per iniziare una prima ristrutturazione che non fu mai portata a conclusione, scatenando non poche polemiche.
Una situazione di stallo che sembrò sbloccarsi con la candidatura, poi decaduta, di Madrid come sede dei Giochi Olimpici del 2012, del 2016 o del 2020.

L’anno della svolta effettiva è il 2008 ossia quello in cui Carezo, Presidente dell’Atletico Madrid firma con il Sindaco della città un accordo economico per il passaggio dello stadio alla società biancorossa.
Le opere di ristrutturazione sono terminati nel 2016. Non molto romantica la storia che ha portato alla scelta della denominazione: Wanda è il nome della compagnia cinese che ha detenuto fino al 2018 il 20% delle quote dell’Atletico e soprattutto il fondo che ha versato 10 milioni di euro ogni anno per il diritto di “naming”. Metropolitano è invece un riferimento invece alla storia del Club ossia al nome dell’impianto che ha fatto la storia dell’Atletico.

Se l’Atleti con l’arrivo del Cholo ha assunto atteggiamento, struttura e identità tattica per sfidare ad armi pari Barcellona e Real, era necessario che anche la sua casa fosse un impianto fiero, moderno e proiettato all’ambizione, capace di rispecchiare lo spirito Colchonero. Quando squadra e tifosi sono in grado di portare un’anima ed un cuore così potente, si ha l’obbligo di costruirgli intorno un piccolo capolavoro.

Il Wanda Metropolitano sperava di poter celebrare questa sera la benedetta “volta buona” della squadra di Simeone che invece è stata eliminata in maniera rocambolesca dalla Juventus agli ottavi di finale. Si sfideranno Tottenham e Liverpool, due Club che provengono a loro volta da due stadi incredibili: Tottenham Hotspur Stadium è un gioiello di tecnologia, modernità e lusso. Un’opera straordinaria costosissima e pronta a rilanciare gli Spurs… meglio se con una Champions all’attivo. Per quanto riguarda Anfield… ogni commento sarebbe superfluo.
Una finale che merita assolutamente di essere vista con attenzione a cominciare dalla cerimonia di apertura che siamo certi esprimerà tutto il potenziale di una struttura fantastica.

 

 

Special contributor @MattiaBicchiPhotographer