La Fiorentina è salva: questa è l’unica nota positiva della sfida di ieri. La squadra di Montella è infatti riuscita a conquistare la salvezza (merito anche della vittoria dei nerazzurri contro l’Empoli), ma non è riuscita a conquistare l’onore, il rispetto della piazza: non è riuscita a salvare la faccia.

La sfida contro il Genoa è forse il giusto epilogo di una stagione fallimentare, vergognosa, deplorevole: il finale giusto di un film horror quasi senza precedenti, almeno recenti. La squadra Viola doveva necessariamente trovare nella gara di ieri l’ultima chance utile per risollevare la china, per dare un minimo di soddisfazione ai 40mila del Franchi, al popolo coraggioso che ha comunque sostenuto gli uomini in campo, seppur non lo meritassero minimamente. Invece gli uomini di Montella hanno continuato per la loro strada, offrendo l’ennesimo spettacolo indegno e riprovevole, organizzando con i genoani il più classico dei “biscotti”. Una prestazione ai limiti della decenza, in cui nessuna delle due squadre ha mai pensato realmente alla vittoria, di combattere per salvare l’onore.

Un “biscotto” che però, pur essendo dolce all’esterno (ha difatti permesso la salvezza di entrambe le compagini), ha conservato all’interno il gusto amaro della vergogna, della mancanza di rispetto per chi, nonostante tutto, ha continuato a incitare la Viola ogni giorno, sperando in un finale diverso.

La squadra di Montella ha ottenuto il risultato che tutti si auspicavano, senza però il minimo sforzo. Una partita che, fin da subito ha preso le sembianze di una farsa: 5 tiri in porta in 96’ totali, e tutti velleitari. Firenze ha detto la sua, nel modo più esplicito possibile: “Niente da festeggiare, vi dovete TUTTI vergognare”.

Un messaggio chiaro, diretto a tutti, che esprime alla perfezione lo stato d’animo di un’intera città. La partita di ieri doveva dimostrare a tutti, tifosi e non, che la Fiorentina meritava la salvezza: e invece la prestazione è solo il semplice riassunto di meri calcoli matematici, che come detto precedentemente salvano la Viola dalla Serie B, ma non salvano la faccia.

Ora serve una rivoluzione, la più radicale possibile: Firenze necessita di essere rappresentata da veri uomini, da uomini che hanno a cuore Firenze e i fiorentini. La prestazione di ieri è solo l’ennesima conferma di un fatto ormai ampiamente dimostrato: Firenze merita rispetto, e la gran parte del collettivo gigliato (dalla presidenza fino ai giocatori) non è mai stato in grado di offrirglielo.

ORA FIRENZE ALZA LA VOCE, SPERANDO CHE NON SIA UN SEMPLICE URLO NEL DESERTO.