Anche se il futuro prossimo della Fiorentina non è ancora ben delineato, vista la possibilità divenuta concreta di retrocessione, bisogna già iniziare a programmare il futuro, sperando nella conferma in massima serie. La squadra ha esplicitato, ed evidenziato soprattutto nelle ultime uscite, una difficoltà spropositata in fase d’impostazione, per colpa di un centrocampo malamente costruito e composto da giocatori dalle caratteristiche difficilmente compatibili. Il problema maggiore, sottolineato anche dalle scelte di Montella, rimane infatti la mancanza di un regista, di un giocatore in grado di smistare la manovra e di donare equilibrio a tutta la mediana.

La scelta di Montella di affidare a Gerson il ruolo di regista nella sfida contro il Parma è un messaggio chiaro, diretto alla società e a Corvino. L’idea di fondo su cui si basa l’azzardo di Montella ha in realtà una base ben comprensibile, su cui si fonda anche l’ideologia calcistica dell’allenatore partenopeo. Per il suo gioco infatti, strutturato principalmente sulle verticalizzazioni e sul prolungato possesso palla, a ricoprire il ruolo maggiormente nevralgico del centrocampo deve essere un giocatore dall’elevata qualità tecnica, oltre che da un’importante visione di gioco. Tutto questo ha portato alla decisione di domenica, visto che le altre opzioni (Veretout ed E. Fernandes) non corrispondono minimamente alle caratteristiche tecnico-tattiche richieste dal tecnico Viola. Neanche Gerson, in realtà, detiene fedelmente tali caratteristiche: nella sua carriera non ha infatti mai giocato da regista, prediligendo il ruolo d’esterno d’attacco o di mezz’ala. Tra i nomi papabili per quel ruolo però, è chiaramente il più dotato a livello tecnico, anche se in questa stagione lo ha dimostrato raramente: le sue qualità tecniche sono difficilmente discutibili, nonostante tutte le prestazioni anonime offerte durante la stagione. Non a caso è stata quasi sicuramente una delle migliori prestazioni del brasiliano in maglia Viola, tralasciando lo sfortunatissimo autogol che ha regalato i 3 punti e la salvezza al Parma.

Insomma, la scelta di Montella è stata una semplice richiesta d’aiuto a Corvino, o a chiunque ricoprirà il ruolo di direttore generale il prossimo anno. Nella prossima stagione servirà un regista, colui che prenderà la pesante eredità di Pizarro della prima Viola targata Vincenzo Montella, altrimenti replicare l’idea di gioco del tecnico partenopeo sarà praticamente impossibile.

 

 

Photo by Andrea Martini, Paolo Giuliani