Con le dimissioni di Stefano Pioli, l’arrivo e la presentazione lampo di Vincenzo Montella quella che domenica scorsa era vista come una partita priva di obiettivi si è trasformato adesso in un match molto atteso. Per approfondire meglio la sfida contro il Bologna è nostro gradito ospite Marco Francia, giornalista bolognese di Radio Bruno una delle voci più conosciute e ascoltate trasmissioni sportive radiofoniche dove si parla di sport e di Bologna!

 

Nella trita retorica giornalistica “grinta” sta a Sinisa Mihajlovic come “4-4-2” sta a Arrigo Sacchi. In realtà guardando il Bologna del post Inzaghi io parlerei di organizzazione. Ti ha stupito questo nuovo atteggiamento tattico del Bologna ?

Non direi. Sinisa Mihajlovic è un allenatore in grado di toccare le corde giuste quando subentra a campionato in corso in un progetto tecnico in difficoltà. Ha un calcio più aggressivo, più propositivo rispetto a quello di Inzaghi e ovviamente gli innesti del mercato di gennaio si sono rivelati fondamentali in una squadra che aveva un coefficiente tecnico piuttosto scarso: il gruppo con gli inserimenti di Lyanco, Soriano e Sansone, ha cambiato volto, ci sono sicuramente più soluzioni. La prima volta a Bologna del tecnico si concluse con un esonero, la squadra di salvò grazie alla mano di Papadopulo, un allenatore con grande esperienza: ci auguriamo che la storia si ripeta. Inzaghi ha le sue colpe ma paga anche una certa inesperienza in un campionato difficile come la Serie A. Comunque la grande personalità di Mihajlovic è stata importantissima per ripartire, per ritrovare slancio e credere alla salvezza. In una squadra dove di fatto mancano “leader carismatici”, giocatori in grado di caricarsi sulle spalle lo spogliatoio e fare in qualche modo da scudo, un tecnico che si pone con l’atteggiamento di Mihajlovic in un momento così delicato è fondamentale.

 

In un primo momento, appena appresa la decisione del Club hai ritenuto che la scelta del nuovo tecnico fosse ricaduta sul profilo giusto?

Ovviamente giudicare Mihajlovic sulla base della sua prima esperienza a Bologna sarebbe stato ingiusto. Negli anni ha avuto modo di fare molta esperienza, di crescere nella gestione di molte situazioni. Credo che Mihajlovic fosse la scelta migliore che il Bologna potesse fare nel breve periodo, ripeto, serviva una scossa e un allenatore come Mihajloivc era in grado di darla, non solo sotto il profilo emotivo. La difficoltà che il suo Bologna continua a riscontrare rimane sicuramente quella legata a quelle partite dove si ha la responsabilità di vincere e tenere il pallino del gioco: la squadra ha perso partite che non meritava di perdere giocando molto bene, come contro la Juventus e la Roma. Le incertezze contro squadre di bassa classifica invece sono un limite tattico e psicologico sul quale è necessario lavorare….

L’ultima volta che avevamo parlato, prima della gara del Dall’Ara, Orsolini era il giocatore veramente atteso della campagna acquisti. Ricordo che Inzaghi lo impiegava con parsimonia perché non aveva ancora nelle gambe 90 minuti. E’ cambiata la situazione? Le attese sono state ripagate?

La sua crescita si è mantenuta su livelli costanti anzi, Riccardo è forse il giocatore che ha maggiormente beneficiato dell’arrivo di Sansone poiché è potuto tornare nel suo ruolo naturale ossia quello di ala destra che rientra sul mancino. Per il Bologna è un uomo importante, un giocatore completo con colpi notevoli, molto tecnico, dotato di grande atletismo… non ha troppo senso del gol ma comunque segna! Sicuramente è sulla strada per diventare un giocatore di grande personalità e valore, è un classe 1997 però rispetto a Federico Chiesa ha un vissuto diverso. La sua priorità è quella di trovare continuità…

 

L’Empoli di Andreazzoli, vostra diretta concorrente alla salvezza è una squadra che pur essendo giocar bene si concede delle leggerezze che rischia di pagare caro. Per esempio non ha la struttura per giocare due tempi su i ritmi che si impone: il pragmatismo di Mihajlovic può essere la scelta giusta per mantenere la Serie A?

Credo che l’Empoli, anche alla luce del mercato di Gennaio, sia una squadra inferiore al Bologna, analizzandone l’intera rosa. La grande forza dell’Empoli è quella di essere una squadra viva, un gruppo che non si arrende mai, basti vedere le sfide contro Napoli e Juventus. Ritengo a questo punto che lo scontro diretto sarà decisivo, tre punti che potrebbero di fatto quasi consegnare la salvezza al Bologna…

Il derby dell’Appennino non è mai una partita scontata. La Fiorentina rischiava di approcciarla con arrendevolezza ma con il cambio di tecnico tutto si fa più interessante. Cosa temi di più dell’undici viola?

Analizzando alcune dinamiche delle due squadre, ho pensato che Fiorentina e Bologna che si somigliano sotto alcuni punti di vista… la Fiorentina dove a centrocampo manca di un incontrista vero, un giocatore capace di unire ad un certo peso muscolare anche una visione tattica importante. E poi l’esperienza… anagraficamente la Fiorentina è una squadra molto giovane e allo stesso tempo molto interessante, non a caso grandi Club hanno messo gli occhi su alcuni dei suoi giocatori, ma avere giocatori esperti, carismatici, capaci di leggere le situazioni più difficili e gestirle è importante poiché crea i presupposti per avere squadre coraggiose, in grado di gestire tutte le situazioni, soprattutto le più difficili. Della gara di sabato ovviamente niente sarà da sottovalutare: quando cambia l’allenatore l’ambiente si carica di una nuova energia, i giocatori si sentono messi tutti in discussione, aumenta l’impegno in allenamento e di conseguenza anche in partita….

 

Calendario alla mano tutto è possibile. Quali sono secondo te le vere prove del nove che attendono il Bologna?

Ovviamente quella contro l’Empoli è una partita campale che il Bologna deve vincere, se non altro per pareggiare gli scontri diretti dopo la sconfitta nella gara di andata. Molto importante sarà anche la partita al Dall’Ara contro il Parma che se prosegue su questa china di risultati rischia di arrivare in affanno nel finale di stagione. Per il Bologna sarà importante invertire la tendenza vista nelle ultime partite dove paradossalmente la squadra di Mihajlovic ha avuto più difficoltà nella gestione di squadre “piccole” contro cui era necessario fare la partita.

 

Nella Fiorentina è tutto un incognita: invece il Bologna ha meccanismi già più rodati. Come credi che scenderà in campo domenica?

Ritengo che, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto o emergenze, Mihajlovic sceglierà di dare fiducia alla squadra che ha battuto il Chievo Verona. Quindi nel 4-2-3-1 troveranno posto Mbaye, Danilo, Lyanco e Diks, Pulgar e Dzemaili a centrocampo, sulle fasce Orsolini e Sansone a sostegno di Palacio.  Sarà comunque disponibile Santander, quasi completamente recuperato e pronto a subentrare.

 

 

 

Photo by @BolognaFC1909 Official Facebook