FFIORENTINA (4-3-3): Lafont; Laurini, Milenkovic, Pezzella, Biraghi; Benassi (58′ Dabo), Veretout, Gerson (58′ Simeone); Chiesa, Muriel (79′ Vlahovic), Mirallas. All. Pioli
FROSINONE (3-5-2): Sportiello; Goldaniga, Salamon, Capuano; Paganini, Chibsah, Sammarco (46′ Maiello), Valzania (80′ Zampano), Beghetto; Pinamonti, Trotta (68′ Ciofani). All. Baroni
Ammoniti: Beghetto (FR), Paganini (FR), Capuano (FR), Dabo (FI), Goldaniga (FR)
Rete: 84′ Ciofani

Firenze – Profondo viola. Impossibile infatti giocare peggio, Pioli ha fatto una confusione tecnico-tattica difficile da ricordare nella storia di questa società. Il Frosinone non ha rubato nulla con la vittoria, anche perché solo nel finale la Fiorentina era stata pericolosa con Chiesa, precisamente al 81′ con un tiro al giro che si è stampato sul palo a Sportiello battuto. Una nota positiva? Buono, come sempre, l’ingresso di Vlahovic.
Ciofani, subentrato a Trotta, ha trovato il meritato vantaggio incrociando benissimo sul palo lontano, portando avanti i suoi. L’attaccante ha poi imitato Toni nell’esultanza, almeno nel gesto un momento nostalgico.

Baroni ha schierato un 3-5-2 per avere una superiorità numerica a centrocampo. Bene la squadra ciociara nei movimenti senza palla. La Fiorentina si è limitata a mettere continui pallone nel mezzo all’area senza un vero centravanti, il Frosinone e Sportiello non hanno avuto nessun problema. La sola tattica in questo campionato della Fiorentina è stata dare palla a Muriel e Chiesa e poi sperare in una loro giocata. Squadra senza un’identità di gioco, senza centrocampisti capaci di creare la superiorità numerica. Forse l’unico capace negli inserimenti è Benassi, sostituito per Dabò, con l’idea probabilmente di provare a fare il record di pareggi in Serie A. La parità sembrava il risultato più giusto, poi è arrivato Ciofani, in versione Toni a rovinare la magia. Sarcasmo a parte, Firenze non si merita di essere umiliata tatticamente dal Frosinone, l’unica consolazione è che a farlo è stato il fiorentino Baroni.
Rimane la Coppa Italia, ma in queste condizioni serve un miracolo. Il 25 Aprile è anche la Liberazione, speriamo di liberarci di questa mediocrità che sta soffocando Firenze e la Fiorentina.