Il divorzio fra i Blues e Maurizio Sarri sembra ormai imminente. Il rapporto tra il tecnico italiano e i sostenitori del Chelsea è infatti definitivamente incrinato. Il motivo principale di questa situazione fallimentare riguarda principalmente i risultati non ottimali ottenuti dal Chelsea in questa stagione, con i Blues già pesantemente esclusi dalla corsa al titolo ed attualmente fuori anche dalle posizioni valide per l’accesso in Champions League. La squadra londinese occupa momentaneamente il sesto posto in classifica, con 3 punti di distacco dall’Arsenal quarta, ma non è solo questa brutta situazione in classifica ad aver acceso l’ira dei fan più accaniti. Il gioco di stampo sarriano non ha infatti mai convinto i tifosi inglesi, restii sulla sua possibile applicazione nei meccanismi di un calcio inglese ben più dinamico rispetto alla Serie A. Oltre a questo, anche la situazione all’interno dello spogliatoio Blues è tutt’altro che idilliaca, con i giocatori che sembrano remare contro il tecnico campano: uno fra tutti Eden Hazard, idolo indiscusso dello Stamford Bridge.

Da tempo quindi i tifosi Blues chiedono a gran voce il sollevamento dall’incarico del tecnico italiano, con ad esempio striscioni e cori all’interno dello Stadio. Queste ‘iniziative’ rappresentano però solo l’albore della protesta, con i tifosi Blues pronti a scrivere una nuova pagina di questo tristissimo capitolo. L’ultima singolare iniziativa, che ha come intento quello di aumentare la pressione sul club, ha quasi dell’incredibile: gli abbonati dei Blues stanno infatti vendendo i biglietti per le prossime tre partite casalinghe. Circa 150 per la partita contro il Brighton del 3 aprile, 400 per il Derby di Londra con il West Ham dell’8 aprile e 700 per quella contro il Burnley del 21 aprile. E c’è da dire che anche la prevendita per la gara di Europa League contro lo Slavia Praga va a rilento.

Un ultimo chiarissimo segnale diretto a Roman Abramovich. Il futuro prossimo di Sarri quindi, salvo incredibili ribaltamenti, sarà lontano da Londra e dal campionato inglese. Dato questo presupposto, nascono quindi possibili ed interessanti scenari anche per Firenze e la Fiorentina. Ovviamente stiamo parlando di mero fantacalcio: Sarri è ancora sotto-contratto col Chelsea e il suo attuale stipendio è al di sopra del tetto-ingaggi Viola, ma nel calcio niente è prevedibile.

Occhio però ad alcuni fattori che, sempre usando in modo attento il condizionale, potrebbero spingere Sarri verso la squadra Viola. Cerchiamo di analizzarli.

Nessun top-club europeo è alla ricerca di un nuovo allenatore, o almeno tali ricerche non corrispondono all’identikit del tecnico napoletano. L’allenatore campano ha oramai fatto terra bruciata in Inghilterra, mentre in Italia, Spagna e Germania le panchine dei grandi club sono già occupate. In questa situazione quindi, Sarri sarà messo di fronte a due sole scelte plausibili: ripartire con la propria filosofia calcistica da una squadra di medio-alta classifica oppure strappare l’ultimo, economicamente molto sostanzioso, contratto in oriente. Nel caso in cui la scelta ricadesse sulla prima possibilità, il primario obiettivo del tecnico sarebbe quello di dare un’impronta decisiva nel calcio contemporaneo, conscio del fatto che tale scelta rappresenterebbe un pesante passo indietro nella sua carriera. Lo stipendio quindi passerebbe automaticamente in secondo piano, rendendo possibile un importante decurtamento dell’ingaggio.

In questa fase quindi sarà necessario l’attacco della dirigenza Viola, che avverrà però soltanto se l’obiettivo dei ‘piani alti’ tornerà ad essere quello di competere per la Champions: presentare un piano di mero autofinanziamento sarebbe pressoché inutile e controproducente. Oltre al possibile attacco Viola però, un possibile interessamento potrebbe provenire anche da Roma, anche se un buon finale di stagione porterebbe alla conferma di Ranieri anche per la stagione successiva. A questo punto la carta fondamentale sarebbe quella del “ritorno a casa”: Sarri ha infatti trascorso buona parte della sua vita in Toscana, e la prospettiva di un ritorno, con la possibilità di riabbracciare parenti e amici di vecchia data, potrebbe intrigare il tecnico.