Una squadra definita spaesata. Il grande punto interrogativo adesso è però sulle parole di uno dei massimi rappresentanti della Fiorentina, dichiarazioni che rischiano di mandare in confusione i tifosi e di inquietare una squadra che in questo momento più che mai avrebbe bisogno di un ambiente diverso rispetto a quello che vede allenatore e Presidente sibilarsi out out ben mascherati. 

Non è vero che la Fiorentina di Cagliari ha giocato male. Perché ha giocato malissimo non mettendo in campo praticamente niente di quella che è la sua anima, il suo gioco e le sue idee: avanzare una critica per novanta minuti come quelli di venerdì è obbligatorio, farlo pubblicamente opinabile. Così come opinabile è quel “poco logico” affibbiato alle parole di un allenatore che è sicuramente in difficoltà di idee ma forse non ha bisogno di sentirselo dire a mezzo stampa. Il triste epilogo della storia tra la Roma, Di Francesco e Monchi dovrebbe aver insegnato qualcosa: tanto per cominciare a  condividere una certa linea di comunicazione, di coerenza.

Come si può coltivare un obiettivo ambizioso come la Coppa Italia, anzi due visto che la squadra continua a ribadire che continuerà a credere nel settimo posto fino a che la matematica la condannerà, con certe martellate? Non si può passare da un appoggio completo e totale ad un “poco logico” nel giro di pochissimo tempo. E’ vero, è successo qualcosa, sicuramente il Club non ha gradito la risposta che Stefano Pioli ha dato a Fabio Caressa al termine di Fiorentina – Lazio. Un commento sibillino che faceva intendere come anche lo stesso Pioli fosse a sua volta infastidito dal procrastinare della società sul suo destino.

E così succede che quel “Ho già deciso” diventa un boomerang difficile da bloccare. Un brutto passo indietro rispetto ai progressi fatti nei primi giorni di Febbraio quando Andrea Della Valle aveva incontrato i tifosi, quando i vertici societari e l’amministrazione comunale di Firenze parevano finalmente concordi nell’imminente concretizzarsi di un progetto, il nuovo Stadio, da sempre definito indispensabile per la famiglia Della Valle.

La situazione è compromessa ma recuperabile: la Fiorentina ha pieno diritto di pretendere dal suo allenatore risultati e prestazioni che in questo momento mancano in maniera preoccupante ma deve sapere che il tecnico combatte la loro stessa battaglia e soprattutto che è il primo dei loro alleati. Pioli può essersi espresso con una mezza frase più eloquente di quello che sembrava ma è comunque un professionista che ha sempre dimostrato una chiarezza sicuramente diversa rispetto a quella che hanno palesato altri allenatori.
Pioli così come ha gestito enormi encomi da quando è a Firenze può serenamente raccogliere qualche critica da chi è lecito anche lo critichi. A Marzo, decidere se continuare insieme o no è importante ma non la priorità. La priorità adesso è ritrovare gioco, idee, concretezza, fame di vittorie ed equilibrio per gestirle. Se la squadra è quella di Cagliari e il modo di rasserenare l’ambiente è attaccare l’allenatore, sarà utile parlare di questo, magari a quattr’occhi, anche se fa molta più paura di una battuta nel post partita. 

Photo by @ Andrea Martini e Paolo Giuliani