Un’inchiesta sui fatti di mercoledì sera a Firenze non è semplicemente un dovere ma la ferma volontà di ricercare la verità, di dimostrare all’opinione pubblica che spesso ai tifosi ci si rivolge con epiteti e pregiudizi errati. Sport Fiorentina ha intervistato in esclusiva il direttore del quotidiano Tuttosport, Xavier Jacobelli, tra i volti e le penne più note del  giornalismo sportivo italiano. Con lui abbiamo parlato dell’attualità calcistica italiana, tra Serie A e Champions, di due realtà calcistiche che lui conosce bene come Fiorentina e Atalanta e di quell’odio senza nome che anche i social hanno la responsabilità di aver reso una normalità. Un odio al quale l’unico antidoto è quella gentilezza e quel rispetto che ci ha lasciato Davide Astori

– Le pagine di Tuttosport hanno dato grande rilevanza ai fatti di mercoledì sera quando due autobus di tifosi dell’Atalanta sono stati fermati in prossimità del casello autostradale di Firenze Sud dove alcuni agenti sono saliti a bordo per quello che doveva essere un semplice controllo. Il risultato di quel controllo sono 30 referti medici e testimonianze inquietanti sul comportamento delle forze dell’ordine. Ritengo sia stato fondamentale dare voce a questo avvenimento, non schierarsi a favore di nessuno ma chiedere semplicemente la verità.

Esattamente: la nostra è una richiesta di verità al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale ha dichiarato che è stata aperta un’inchiesta che intende far luce sull’accaduto e sui responsabili. Il comunicato apparso sul sito dell’Atalanta è eloquente: non vi è stato nessuno scontro tra tifosi della Fiorentina e tifosi nerazzurri, è stata addirittura smentita la versione che vedeva alcuni tifosi viola al Mc Donald’s in prossimità dell’autostrada. Certo, ho difficoltà a ricostruire una dinamica che vede l’attraversamento di ben 4 corsie di superstrada per una scazzottata: le dichiarazioni del Signor La Falce, autista del pullman 1 saranno difficilmente smentibili, si parla ripeto di 30 referti medici e di porte degli autobus sradicate.

– Un fatto gravissimo oltre che un passo indietro per tutti…

Un vero peccato! La scorsa stagione i tifosi dell’Atalanta hanno seguito la squadra in Europa, complessivamente 85.000 persone si sono mosse per sostenere la squadra e a Dortmund per esempio, le autorità locali si sono complimentate per il comportamento dei supporter atalantini. Stessi attestati di stima sono stati riconosciuti a tante altre tifoserie italiane che però dopo un fatto come questo potrebbero uscirne addirittura danneggiate sotto il punto di vista della reputazione. E’ per questo che voglio ribadire l’importanza di non far passare tutto “in fanteria”, di coltivare la cultura della legalità e della verità.

– Ad essere diventato un vero e proprio ricettacolo di odio è anche la realtà digitale che ruota attorno al calcio. Lei stesso ha appoggiato Massimiliano Allegri nella sua decisione di chiudere i suoi profili social…

Assolutamente. Sempre più utenti accedono ai social con la pretesa di insegnare ad un allenatore come fare il suo mestiere, i più maleducati (un numero spaventosamente in crescita) arrivano ad offendere e minacciare le famiglie di tecnici e giocatori. Infangare la memoria di persone defunte. Comprendo che la polizia postale non possa perseguire qualsiasi profilo, molti di questi sono fake ricordiamolo, ma si arriverà ad un’eliminazione totale dei social. Insomma, se non per ragioni di marketing, ad un professionista chi glielo fa fare di esporsi alla berlina di persone che utilizzano un linguaggio così violento?

– Domenica allo Stadio “Atleti Azzurri d’Italia” per Federico Chiesa il clima era piuttosto caldo….Certo la prestazione del giocatore non ha risentito minimamente dei fischi della curva nerazzurra ma non crede si potesse tranquillizzare gli animi preventivamente?

Credo che Gasperini così come Pioli abbia voluto difendere la propria squadra, non accusare un avversario. Sono certo che per lasciarsi davvero alle spalle qualsiasi tipo di polemica si debba necessariamente pensare al valore incredibile del giocatore, un perno della Fiorentina, il presente e il futuro della Nazionale Italiana.

– Tra Fiorentina e Atalanta sarà una lotta fino all’ultima giornata per l’Europa o la squadra di Gasperini è più strutturata?

La stagione della Fiorentina è positiva. I viola sono una squadra giovane, a volte peccano di inesperienza e questo li porta a passare da essere la seconda miglior difesa del campionato a prendere 3 goal contro Inter, Atalanta e Sampdoria. La società ha una squadra affidata a capisaldi importanti, giocatori di talento e grande personalità come Pezzella, Chiesa, Veretout e ha il grande merito di aver riportato in Italia un talento come Muriel. A mio avviso la lotta all’Europa League e alla Champions League sarà aperta fino all’ultima giornata.

– La Juventus dopo il successo in Campionato contro il Napoli ha definitivamente archiviato la questione Scudetto. Con tutto il rispetto per l’Udinese, mi sembra di poter dire che l’attesa sia tutta per la gara di ritorno contro Atletico Madrid. Segnare tre goal all’Atletico e non incassarne nemmeno uno, pare un’impresa piuttosto ardua. Che partita aspetta i bianconeri?

Una partita diversa rispetto al secondo tempo del Wanda Metropolitano. Una partita dove la Juventus voglia lasciare sul campo tutto quello che può per conquistare l’obiettivo stagionale prefissato. L’Atletico Madrid è una squadra compatta, caratterialmente impagabile ma non è una squadra invincibile ed è questa la convinzione che deve accompagnare gli uomini di Allegri in questa settimana di preparazione alla partita. Basti pensare al miracolo mancato dello scorso anno al Bernabeu…

– Un anno dalla scomparsa di Davide Astori. La Fiorentina ha ringraziato tutto il mondo del calcio e non solo per l’abbraccio che ha ispirato il ricordo del Capitano viola. C’è un “prima” e un “dopo” Davide Astori?

Non c’è uno stadio che ieri non abbia ricordato Astori. Un uomo per bene, un bravo giocatore, il compagno che tutti avrebbero sognato di avere in spogliatoio: Davide come me è bergamasco, ho avuto la possibilità di conoscere da vicino i suoi esordi. Non dobbiamo permettere a nessuno di spostarci dalla convinzione che il modo giusto di vivere lo sport, i rapporti e la vita fosse quello proprio di Astori che aveva fatto della gentilezza e del rispetto la sua forza. Quando rivedo le immagini di Piazza Santa Croce che accoglie tra gli applausi la delegazione bianconera giunta ai funerali con un volo privato partito da Londra all’alba, non posso non pensare che il “dopo” Davide Astori ha lasciato il seme di un domani più bello.

 

 

 

Photo by @XavierJacobelli