SportFiorentina ha contattato telefonicamente Luca Ariatti, ex centrocampista di Fiorentina ed Atalanta, per analizzare al meglio, con uno dei maggiori esperti di entrambe le piazze, la prossima partita di campionato in programma domenica alle 18:00. Oltre a questo, abbiamo parlato di Chiesa e del suo futuro, ma non solo: non potevano mancare infatti le sue considerazioni sulla semifinale d’andata disputata mercoledì.

 

Lei, nella sua lunga carriera da calciatore, ha avuto anche l’enorme onore (e onere) di indossare la fascia da capitano Viola: secondo lei quanto ha responsabilizzato Chiesa indossare la fascia di Davide, soprattutto per l’importanza che quella fascia ha per i giocatori, per Firenze e per i fiorentini; Chiesa negli ultimi mesi sembra cresciuto enormemente sotto l’aspetto mentale…

“La fascia di capitano è sempre una cosa importante, nella Fiorentina poi ha assunto un valore enorme a livello prettamente simbolico, ovviamente con riferimento a Davide. Per indossare una fascia del genere, oltre a determinate qualità tecniche, servono necessariamente importanti qualità umane: leadership, carisma, rispetto”.

 

Lei ha giocato prevalentemente a centrocampo, quindi ha le conoscenze e le informazioni necessarie per rispondere a tale quesito: secondo lei mettere Dabo al posto di Edmilson è stato un errore? Ha visto un centrocampo tatticamente meno preparato rispetto alle uscite precedenti?

“Non credo, la Fiorentina ha fatto una grandissima partita, con tutti i suoi elementi: ha speso davvero tanto. L’Atalanta non è sicuramente una squadra facilmente gestibile dal punto di vista tattico, rompe gli schemi: i difensori escono palla al piede, i centrocampisti si allargano e gli attaccanti non danno alcun punto di riferimento ai difensori avversari. Questo porta l’avversario a svolgere una partita molto dispendiosa a livello fisico, e Dabo è perfetto in questi casi. Ha retto molto bene, sta dimostrando le sue buone qualità, ovviamente non ha la tecnica individuale di Veretout, o la capacità di finalizzazione di Benassi, ma compensa con grinta e fisicità, completando al meglio il reparto e donando equilibrio alla squadra”.

 

Secondo lei Gerson è più una mossa tattica o tecnica? Mi spiego meglio: Pioli preferisce il brasiliano a Simeone per l’equilibrio che riesce a dare alla squadra, oppure è una scelta a livello qualitativo?

“Sono giocatori completamente diversi. Simeone è un finalizzatore, un uomo d’area: anche nell’occasione del terzo gol Viola è stato decisivo con una verticalizzazione spettacolare, può creare molti spazi agli altri attaccanti, però con lui al posto di Gerson perdi un uomo a centrocampo. Gerson è una mezz’ala offensiva, sicuramente dona maggior equilibrio alla squadra, che risulta meno sbilanciata in zona offensiva. La scelta dipende prevalentemente dall’avversario e dal suo assetto tattico: ci sono partite in cui ti puoi permettere un tridente pesante, ed altre no”.

Quanto ha pesato, secondo lei, l’assenza di Pezzella in Coppa? Dopo le ottime prestazioni offerte, Ceccherini merita il posto da titolare?

“Pezzella è sicuramente il difensore di spicco della Viola: per esperienza, per qualità e soprattutto per leadership. Accanto a lui è cresciuto molto anche Milenkovic, rappresentano una grandiosa coppia difensiva anche per il futuro. Ceccherini nelle gerarchie di inizio stagione è partito sicuramente defilato rispetto ai compagni di reparto, nelle partite in cui ha giocato ha però dimostrato importanti qualità: tanta grinta, bravo in marcatura e sempre attento e concentrato. Sicuramente è stato all’altezza. In una Fiorentina al completo dovrebbe adattarsi al ruolo di terzino destro, perché la coppia di centrali nella mente di Pioli sarà composta da Milenkovic e Pezzella. A questi livelli il ruolo di riserva è fondamentale, un sostituto all’altezza in grado di non far rimpiangere gli assenti: sono quei jolly difensivi che tutte le squadre di alto livello devono avere.

 

Torniamo su Chiesa: è stato accusato da tifosi e giornalisti di essere un tuffatore, cosa pensa a riguardo? E soprattutto: se lei potesse dargli un consiglio definitivo per il futuro, quale sarebbe?

“È stato giudicato per un paio di episodi passati… ma lasciamolo in pace! Qua tutti vogliono parlare, additare e insegnare a vivere. Chiesa è un grande calciatore, in Italia è raro trovare giocatori con tale potenza, classe, coraggio e grinta: mi auguro che l’opinione pubblica, attraverso un intervento forte della società e della federazione, smetta di rivolgersi con questi termini a Chiesa, anche perché la Serie A è piena di ‘simulatori’ ben peggiori… È chiaro però che è molto più facile attaccare un giocatore della Fiorentina rispetto a giocatori di altre squadre più blasonate, in questo senso la cosa mi irrita parecchio”.

 

Se lei potesse dargli un consiglio definitivo per il futuro, quale sarebbe?

“Il consiglio che gli darei è quello di continuare a crescere, attraverso gli allenamenti e il sudore: la costanza è fondamentale. Lo spirito che ha è quello giusto, ha una voglia matta di far bene e di sorprendere i tifosi. Poi è normale che le dinamiche di mercato e societarie, e le qualità fenomenali e uniche del giocatore lo rendono un giocatore destinato a giocare nei top-club europei. Chiesa è un giocatore speciale, diverso dagli altri italiani: è uno dei pochi, se non l’unico, ad avere caratteristiche tecniche e tattiche perfette per qualsiasi campionato. È fisico, dinamico e veloce: perfetto quindi per i ritmi incessanti del campionato inglese; ha la classe e la grinta che lo rendono appetibile anche dalle big spagnole e tedesche. Chiesa ha le capacità caratteriali, oltre che tecniche, che lo rendono unico: è un giocatore senza prezzo in questo momento”.

 

Domani a Bergamo ci sarà un nuovo scontro decisamente fondamentale per la stagione: secondo lei chi sta meglio a livello fisico e mentale? In palio c’è un posto in Europa…

“La Fiorentina sta bene: è in un buon momento, secondo me Pioli dopo aver commesso qualche errorino in Coppa preparerà nel migliore dei modi la partita. L’Atalanta la vedo più al top a livello fisico, questa condizione fisica ottimale va avanti da diversi mesi, ma non credo che l’Atalanta avrà un calo fisico nelle prossime settimane. L’Atalanta sarà così pimpante fisicamente e tatticamente anche nella gara di ritorno fra due mesi, ne sono sicuro. Domenica sarà una partita strana, re-incontrarsi dopo solo 4 giorni non è sicuramente usuale. I due tecnici penseranno principalmente a limitare gli uomini di maggior classe della squadra avversaria: Chiesa e Muriel da una parte, Gomez e Ilicic dall’altra”.