Gasperini ha preparato molto bene la partita contro la Fiorentina, probabilmente meglio di quanto abbiano fatto i gigliati, portando la squadra a lavorare tantissimo, in primis per ragioni di scelte: in quest’ultima settimana l’Atalanta ha pensato esclusivamente ai 90 minuti di Firenze, e la partita contro il Torino è stata un chiaro segnale. Un buon avvio caratterizzato dalla solita intensità poi completamente scomparsi dal campo, un atteggiamento che non è certo nelle corse della squadra di Gasperini. La testa era già al Franchi.

La Fiorentina ha affrontato l’Inter (un giorno e mezzo dopo Torino – Atalanta!) con cuore, grande spirito e tantissimo dispendio di energie considerato che la partita è terminata al 103′ minuto sul risultato di 3-3: la qualificazione all’Europa League non è certo una corsa meno importante e per Pioli onorare l’impegno con presenza e prestazione era fondamentale.

Una premessa doverosa prima di entrare nel vivo dell’analisi tattica dei due allenatori, questa stagione impegnati l’uno contro l’altro in un quadruplo confronto che per ora vede la Fiorentina vittoriosa nella gara di andata di campionato e fermata sul pari nella sfida di ieri di Coppa Italia. Il bello arriverà a Bergamo, immaginiamo.

Pioli mercoledì ha fatto delle scelte rischiose che potevano portare a buoni risultati o far pagare alla Fiorentina lo scotto dell’inesperienza: difesa a tre e marcatura praticamente a uomo, basti pensare Vitor Hugo dove è andato a prendere (malamente) Ilicic in occasione del primo goal, Bryan Dabo preferito a Edimilson Fernandes. Le scelte non lo hanno ripagato, Pioli se ne accorge e nel secondo tempo inverte la marcatura difensiva, francobollando Ceccherini allo sloveno, cambiamento che ha fatto decisamente respirare la Fiorentina.

Nella gara di andata la Fiorentina scelse come sistema un 4-4-2 più rodato, l’Atalanta non costruì molte occasioni da rete ma sicuramente mantenne per 90′ il pallino del gioco, venendo punita dalla Fiorentina che sulle ripartenze si guadagnò i due calci piazzati che la portano alla vittoria.

Nei commenti a caldo al termine di Fiorentina – Atalanta l’impressione era quella che, se dal canto suo Pioli aveva commesso qualche errore, il tecnico dei nerazzurri fosse stato praticamente impeccabile. Il valore del suo lavoro alla guida dell’Atalanta è indiscutibile, i suoi giocano un calcio capace di mettere in difficoltà i top club italiani con sovrapposizioni  e movimenti senza palla eseguiti quasi a memoria. Questa Atalanta alterna giovani talenti a giocatori dimenticati che a Bergano hanno saputo rivitalizzarsi. Ma, nonostante il volto sorridente e i toni tranquilli, bastano pochi minuti di conferenza stampa a far cadere la maschera: Gasperini commette il primo errore di comunicazione, quello più marchiano: parla di Chiesa.

Il suo è il tentativo di spostare l’attenzione da una doppia rimonta, dall’incapacità dei suoi di sfruttare il contropiede (l’Atalanta è una squadra con grandi valori ma che non rinuncia a giocare), un tentativo che però lo porta inaspettatamente a parlare del giocatore che più lo ha messo in difficoltà sia questa sera che nella gara di andata. . Masochismo televisivo. Moralismo trito e dal valore relativo: si sta parlando di un fatto avvenuto mesi fa e anche andando a rivedere le immagini la dinamica dell’episodio è evidente: Valeri è a due passi dal contatto e quando assegna il penalty alla Fiorentina ribadisce più volte ai giocatori dell’Atalanta come quella situazione fosse in effetti un “danno procurato”. Questo è anche il motivo per cui il direttore di gara non viene richiamato al VAR per osservare le altre inquadrature del contatto. Gasperini da quell’orecchio non ci sente e ad un certo punto, paradossalmente, sembra accusare Chiesa di essersi “auto-assegnato” il rigore.

“Così facendo la Fiorentina non tutela il giocatore che infatti viene fischiato in ogni stadio”. “Viene ammirato” ribatte secco Pioli, che invita il collega a rivedere l’azione di quel discusso rigore e aggiustare il tiro.
La verità è che tra i pregi dei due allenatori vi è un grande affetto verso la propria squadra: Pioli, distaccato e elegante fino a questo momento ha alzato la voce molto più del solito nelle ultime settimane difendendo i suoi da quello che potrebbe essere un effetto boomerang. Gasperini ormai tiene il punto.

Sperando che nessuno mai, possa puntare il dito sulla coerenza e l’onestà dei suoi giocatori. A quel punto vedremo.

Photo by @ Andrea Martini e @ Paolo Giuliani