Fiorentina – Inter sarà un posticipo dove sicuramente in campo ci sarà tanta voglia di vincere: lo farà chi pretenderà di più da sé stesso e lascerà sul terreno di gioco tutto quello che ha. Spalletti che torna nella “casa” che sua non è mai stata, Pioli che si ritrova davanti il suo passato: abbiamo fatto due chiacchiere con il collega Alessandro Cavasinni di Fc Inter News che ci aiuta a capire meglio quello che è il clima a Milano andando oltre la questione incandescente che sta tenendo banco negli ultimi giorni. C’è un Inter oltre Wanda Nara e Mauro Icardi, e molto probabilmente è quella che deve interessare alla Fiorentina.

  • Contro la Sampdoria una vittoria importante soprattutto per la reazione della squadra dopo il goal di Gabbiadini. Un’Inter che ha convinto nella prestazione sotto il piano del gioco? Se ne è parlato poco perchè gli occhi di tutti erano puntanti su chi c’era in tribuna….

Paradossalmente, oltre la vittoria mi sento di dire che la nota di merito è stata proprio la capacità di non cadere in cali di concentrazione. Sia a Vienna che a San Siro la squadra è stata molto concentrata, ovviamente il valore della Sampdoria è maggiore rispetto a quello degli austriaci, la squadra di Giampaolo per altro veniva da due sconfitte consecutive, aveva la voglia di riprendere il suo cammino e in occasione del gol del vantaggio dell’Inter è stata brava a non disunirsi e tornare in parità. Un successo arrivato in modo rocambolesco ma sicuramente meritato, un buon segnale per il futuro.

 

  • Spalletti è alla seconda stagione sulla panchina nerazzurra: il tecnico toscano è un allenatore italiano tra i più convincenti e i più “convinti”. Crede fermamente nei suoi sistemi, ha i suoi uomini di riferimento, non ha paura di esprimere il suo pensiero. Che bilancio fai di questo primo anno e mezzo?

Personalmente direi molto buono. Spalletti è arrivato a Milano sentendosi un po’ una terza scelta dopo le suggestioni riguardanti Antonio Conte e Diego Simeone. La rosa che l’Inter gli ha messo a disposizione lo scorso anno era risicata e nonostante non ci fossero impegni europei spesso l’Inter si è trovata con gli uomini contati: Spalletti nonostante questo è stato bravo a gestire il gruppo pur trovandosi in una situazione dove anche un’influenza poteva compromettere un reparto intero: ricordo la partita di ritorno a Firenze quando l’Inter finì la partita con Santon difensore centrale… L’Inter di Spalletti è stata capace di intraprendere il processo di crescita che la società stessa si era proposta di fare, ha conquistato la qualificazione in Champions alla prima stagione, adesso sta consolidando la terza posizione battagliando con squadre che da qualche stagione l’Inter vedeva da lontano. Forse sul suo giudizio pesa l’eliminazione ai gironi dalla Champions League, ma vedendo come è arrivata… un girone difficilissimo dove l’Inter si è fatta onore e alla fine ha pagato il goal subito in casa contro il Tottenham.

  • Un allenatore di grande carattere che nelle sue due ultime esperienze, prima a Roma con Totti adesso con Icardi, sta avendo qualche problemino con le grandi personalità dello spogliatoio. Se la società con Marotta ha dato segnali distensivi domenica scorsa, Spalletti è rimasto piuttosto freddo, dicendo che si aspettava quanto meno una visita del giocatore ai compagni. Milano con chi si schiera?

Direi che la stragrande maggioranza dei tifosi appoggia la linea di Spalletti. Icardi ha fatto un autogol clamoroso autoescludendosi prima della gara di Vienna, ha messo in difficoltà i compagni, ha confermato ancora una volta di essere un giocatore molto individualista non pensando al bene del gruppo, agli impegni ravvicinati di una squadra che comunque deve far fronte anche ad alcune assenze. Non credo che il Club abbia deciso di togliere la fascia al suo capitano per una semplice incomprensione…

 

  • La nuova proprietà, il gruppo Suning, ha portato sicuramente un nuovo ottimismo. Una programmazione che va avanti in modo molto concreto, sbaglio?

La proprietà sta confermando i piani esplicitati nel momento dell’insediamento: certo, capisco i tifosi che ovviamente sognano sempre grandi investimenti, partenze top in stile Manchester City o PSG, ma le premesse del gruppo Suning non sono mai state tali. Fa ben sperare l’atteggiamento tenuto sul mercato dove sono stati integrati alla rosa giocatori importanti senza cedere alle lusinghe di grandi club che avrebbero fatto follie per giocatori come Icardi e Perisic. L’Inter adesso è una squadra che per arrivare a grandi obiettivi deve acquisire maturità e quella la si conquista soltanto gradualmente e con l’esperienza.

 

  • Uno specialista nel conquistare grandi traguardi partendo dalla programmazione è sicuramente Giuseppe Marotta. Il suo è un arrivo che pesa…

Si, Marotta è un grande professionista, ha la stima di molti club, è bravissimo a mantenere buoni rapporti con società importanti: certo, trovo inesatto parlare di Marotta come un “esportatore dello stile Juventus”, con tutto il rispetto per la Juve e per Marotta ovviamente. Io vedo grande coerenza nel suo modus operandi già dai tempi di Venezia, insomma credo che sia stato lui a portare qualcosa di suo a Torino e spero faccia altrettanto bene anche a Milano.

 

  • La crescita dell’Inter passa anche dai risultati in campo internazionale. Come si approccia l’Inter a questa Europa League?

L’Europa League è una competizione molto strana che si accende soprattutto nelle fasi finali dove si qualificano Club veramente importanti… basta guardare l’albo d’oro! Certo comporta un grande sforzo mentale e fisico ma non onorarla sarebbe un errore madornale! Peccato per le restrizioni a livello numerico che nel caso dell’Inter relegano fuori rosa Gagliardini, Dalbert e Joao Mario, tre giocatori che avrebbero rappresentato alternative importantissime.

  • Dall’autobiografia all’auto-esclusione dopo la punizione che gli ha tolto fascia di capitano: Icardi non sarà certo l’unico giocatore con un procuratore entrante, non è l’unico che “batte cassa” con regolare frequenza sentendosi il più forte tra i suoi, ma adesso pare proprio aver esagerato. La “questione Maurito” da fastidiosa diventa insostenibile. Vorrei un tuo commento sulla situazione generale….

Non sono mai stato molto tenero con Icardi, lo seguo dai tempi della Sampdoria, vedo in lui un potenziale incredibile non sfruttato a pieno soprattutto per suoi limiti caratteriali. Icardi potrebbe essere un trascinatore, a volte lo è stato e questo ha cambiato totalmente il rendimento di tutta la squadra. E’ un grande bomber, sa essere determinante ma non si mette a disposizione del gruppo e il comportamento di queste settimane lo conferma. Il calcio è uno sport di squadra dove i compagni sono fondamentali sia in campo che fuori! Icardi non ha neppure preso le distanze dalle affermazioni della moglie, un atto dovuto che Lautaro Martinez fece dopo le dichiarazioni del padre, scusandosi con società, allenatore e compagni. Questa serie di risentimenti muscolari hanno un tempismo quanto meno sospetto… Cosa succederà? Non saprei, ovviamente Icardi è un giocatore importantissimo, ma a volte forzare le situazioni è controproducente.

 

  • Domenica al “Franchi” per Fiorentina – Inter… che partita ti aspetti?

Credo che la gara contro il Rapid Vienna influenzerà molto lo stato mentale e fisico della squadra a Firenze: la qualificazione è ancora aperta, sottovalutare l’impegno sarebbe una condanna. La squadra sta dando segnali di risveglio, dopo la sconfitta a San Siro contro il Bologna l’ambiente era incandescente, adesso anche l’umore è più alto e per i giocatori anche il fattore ambientale è importante. La Fiorentina è una squadra con automatismi interessanti, che può punire con al velocità e il talento di Chiesa e Muriel, un gruppo unito guidato da un allenatore che a Milano è arrivato a raccogliere i cocci di una situazione difficilissima, non l’ideale per imporre il proprio progetto tecnico. Staremo a vedere…

 

 

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