La gara di andata vinta dalla Fiorentina per 3-0 si mise subito sui binari giusti grazie alla rete di Marko Pjaca ma soprattutto al liscio clamoroso di Fares: una partita difficile da sbloccare che trova appena al 18′ la sua chiave di volta e che 10 minuti più tardi, grazie allo stacco imperioso di Milenkovic, viene definitivamente chiusa. Sembrerebbe il preambolo di una domenica perfetta senza troppi grattacapo per la Fiorentina che tutto sommato riesce a contenere con grande sicurezza Antenucci e Petagna.

E invece no, perchè se gli attaccanti scelti da Semplici non brillano proprio ad imperversare furiosamente sulla fascia destra c’è Manuel Lazzari che punge proprio dove la Fiorentina fino a quel momento non ha avuto grossi problemi. Biraghi cerca di limitare il più possibile l’estro e la velocità dell’avversario che imprendibile al 33′ porta il terzino viola a commettere un brutto intervento che gli costa l’ammonizione. Pioli si accorge che qualcosa non va, se ne accorge anche il centrocampo della SPAL che anche sotto 2-0 continua a giocare in modo molto ragionato e servire sempre il solito Lazzari.

Nella ripresa si torna in campo con i viola sul doppio vantaggio e con una decisione piuttosto desueta per Pioli che comunque non ha abituato a stravolgimenti in corso d’opera: dentro l’esordiente Hancko, fuori Biraghi. Si intuisce che non è una decisione banale, di certo il tecnico non ha operato questo cambio giusto per dare la possibilità al nuovo arrivo di rompere il ghiaccio in massima serie ma perchè seriamente preoccupato per la fascia destra. Lazzari spinge, Biraghi arranca e soprattutto è anche ammonito. La prestazione di Hancko risulta puntale e sicura, il terzino, ben assistito dal centrocampo, riesce a contenere lo spunto dell’esterno che tra le sue ottime qualità non può certo contare su un fisicità prorompente.

Da lì ci si interroga sulle gerarchie della fascia sinistra, Pioli ha sempre dimostrato di stimare Biraghi, lo ha difeso anche dopo prestazioni non propriamente convincenti, ha contribuito alla sua crescita in fase di interdizione, però è innegabile che Hancko abbia doti importanti. Pioli sceglie come spesso accade la soluzione conservativa, dichiarando comunque di voler investire nella crescita dello slovacco che a sua volta ha dimostrato la sua ferma volontà di rimanere a Firenze nonostante qualche invitante sirena europea.

Si fa trovare pronto quando chiamato in causa, contro il Napoli Pioli lo sostituisce perchè sa di poter contare su 45 minuti di buona autonomia di Hugo che diciamolo, con Pezzella ha maturato un’intesa migliore rispetto a quella che il Capitano gigliato ha con Milenkovic e soprattutto perchè si aspetta la mossa che Ancelotti effettivamente fa, ossia buttare dentro la “torre”, Milik.

Quindi, chi gioca il ritorno? Lazzari è un giocatore dinamico, un esterno destro ideale per il sistema 3-5-2 di Semplici, ricorda molto Maggio, il profilo di calciatore che piace molto a Mazzarri. Può adattarsi anche a giocare terzino in 4-4-2, ma inutile dire che dà il meglio di se in spinta offensiva. I limiti di Biraghi forse sono stati enfatizzati da una giornataccia, Hancko si è trovato davanti un Lazzari comunque provato dai primi 45 minuti e dal caldo pressante di quel pomeriggio afosissimo.Sarà interessane vedere come si muoverà Pioli che sa bene l’importanza di inibire le linee di movimento di uno dei pericoli principali della squadra di Semplici.

 

 

Photo @PaoloGiuliani e @AndreaMartini