In principio fu la provocazione rilanciata dalla trasmissione serale di Sky Sport “Il Club” pochi minuti dopo la fine di Juventus – Napoli, terminata 0-1 grazie al goal allo scadere di Koulibaly. Napoli a -1 dalla capolista e Fabio Caressa non certo per stemperare gli animi di una serata che aveva finito con l’accendersi, aveva parlato di presunti messaggi arrivati da Firenze in trasmissione dove qualche tifoso viola avrebbe addirittura auspicato di perdere la gara successiva contro il Napoli se quello fosse bastato a garantire il sorpasso definitivo della squadra di Sarri ai danni della Juventus che sarebbe stata impegnata nell’anticipo del sabato a Milano contro l’Inter.

Da lì, il putiferio. La Fiorentina e soprattutto i suoi tifosi sapevano di poter avere un solo diritto di replica ossia quello di scendere in campo la domenica successiva con grinta a voglia di battersi fino alla fine per un obiettivo, la qualificazione in Europa League, che niente aveva a che vedere con l’antagonismo verso la Juventus.
Nessuna reazione piccata, nessun proclamo seppur sui social fosse dilagata la sciocca polemica sul “biscotto” che i viola avrebbero volentieri fatto pur di impedire alla Juventus la conquista del settimo titolo consecutivo: la Fiorentina di fatto non partiva con i favori del pronostico, non vinceva in casa contro il Napoli dal Gennaio 2009 e l’Europa League a lungo rincorsa appariva come un traguardo lontano considerate le due sconfitte consecutive contro Lazio e Sassuolo che avevano irrimediabilmente frenato la corsa gigliata.

Il Napoli magari provato da una stagione dispendiosa, era forte di una vittoria importantissima ottenuta a Torino proprio quando la Juventus pareva aver portato a casa l’obiettivo che si era forse colpevolmente posta, il pareggio.

Insomma, altro che “biscotto”, uscire sconfitti in una gara interna contro quel Napoli non era una così lontana ipotesi. Quello che accade in campo è però del tutto imprevedibile: già dai minuti iniziali è chiaro che la squadra a stare bene e soprattutto ad avere testa e gambe libere è la Fiorentina. Sarri dirà che lo spirito corsaro del Napoli forse era rimasto in hotel dalla sera prima quando la Juventus era riuscita a ribaltare clamorosamente una sconfitta che fino a pochi minuti dalla fine sembrava essere certa, maturata per altro con un Inter ridotta in 10 uomini per l’espulsione di Vecino. C’è però che la Fiorentina è coraggiosa e il coraggio la ripaga: l’espulsione di Koulibaly per fallo da ultimo uomo su Simeone fa il resto. I viola riescono a passare in vantaggio prima della fine della prima frazione, nel secondo Simeone completa l’opera e con la rete segnata nel recupero si prende anche la palla della tripletta.
Una disfatta che il Napoli non si aspettava, tornare a -4 quando fino alle 22:30 della sera prima, vincendo a Firenze poteva addirittura compiere il tanto agognato sorpasso: per gli uomini di Sarri quello è il colpo di grazia, non riusciranno a vincere neppure la domenica successiva contro il Torino di Mazzarri che già aveva abbandonato qualsiasi ambizione di classifica.

La Fiorentina festeggia e porta in campo solo la gioia, una delle lezioni lasciate da Davide Astori forse è proprio la rinuncia al rancore così che nessuno si presenta davanti ai microfoni per ribadire ancora una volta la distanza abissale che c’è tra Firenze e i subdoli giochini che con lo sport non hanno niente a che fare. La Fiorentina poteva terminare i novanta minuti sconfitta, ma non avrebbe mai rinunciato a fare il proprio dovere in campo e sugli spalti, una scelta che altri hanno fatto in passato.

 

Photo by @PaoloGiuliani