Analizzare la prossima avversaria della Fiorentina basandosi sull’ultima partita disputata dal Chievo Verona sarebbe ovviamente sbagliato e farebbe emergere soltanto i limiti di una squadra che è uscita dallo Juventus Stadium con 3 goal di passivo che senza le prodezze di Sorrentino, sarebbero stati molti di più.

Sarebbe inesatto trarre delle conclusioni dai 90′ minuti di Torino perchè la squadra di di Carlo ha incontrato una Juventus in grane spolvero che non conosce la parola “turn-over” quando si parla di atteggiamento: i bianconeri hanno aggredito fin dai primi minuti la partita, hanno soffocato il Chievo e sono passati in vantaggio con una prodezza di Douglas Costa. Sempre in controllo, sempre concentratissimi anche quando a perdere la lucidità è stato il suo “robot” perfetto. Cristiano Ronaldo cerca come sempre di mettere la sua firma sulla partita, di cannibalizzare la porta ma la fortuna non è dalla sua e l’estremo difensore del Chievo nemmeno. Un paio di miracoli e soprattutto un rigore parato proprio al portoghese che nonostante sia ultra cercato dai compagni non riesce ad andare in goal.

E veniamo quindi al primo punto di forza del Chievo Verona: il portiere. La carta d’identità di Stefano Sorrentino dice quasi 40 ma di fatto il numero 1 gialloblù, figlio d’arte, è un portiere di grande rendimento che difficilmente nella sua carriera ha vestito i panni del dodicesimo. Nella gara di andata Sorrentino non era presente e fu sostituito da Seculin, vecchia conoscenza viola costretto a raccogliere ben 6 palloni in fondo al sacco.

Il Chievo è una squadra in difficoltà con una classifica alla quale è quasi impossibile guardare con ottimismo ma è anche una squadra di grande esperienza, specialista nelle salvezze: dopo un avvio difficilissimo che è costato la panchina prima a D’Anna e poi a Ventura il Chievo ha ritrovato una convinzione che magari non lo porterà ad evitare la retrocessione ma che sicuramente lo porterà a lottare fino alla fine.
L’attacco del Chievo con la partenza di Inglese ha perso molto del suo potenziale sopratutto tecnicamente… e la Fiorentina lo sa bene visto che perso la gara interna con il Parma, punita proprio da un goal dell’ex clivense, oltre che da una grande ingenuità di Vitor Hugo.
Ed è proprio il capitolo “ingenuità” che la Fiorentina deve chiudere per sempre: quando si rincorre si deve essere praticamente perfetti quindi banditi tutti gli inciampi: alla Fiorentina mancano come l’aria i punti persi contro Bologna, Frosinone, Cagliari e Genoa, nel girone di ritorno partite come questa non devono essere fallite ma tantomeno sottovalutate!