A Calciomercato l’Originale e nello studio di Sky Calcio Show, Marco Bucciantini parla di calcio dipingendo immagini con le parole. Ed è stato quindi un grande piacere parlare con lui di una Serie A che si prepara a vivere cambiamenti importanti, cominciando magari da questa sessione di calciomercato…

 

Con l’inizio della sessione invernale di calciomercato è ricominciata anche la trasmissione di SKY, Calciomercato l’Originale dove sei un apprezzato opinionista ormai da tempo. Una trasmissione divertente dove si parla di calcio lanciando anche un linguaggio nuovo dove non c’è spazio per retoriche trite e “bombe” improbabili. Credi sia questa attenzione alla notizia e alla comunicazione a farne una delle trasmissioni più riuscite?

Calciomercato l’Originale è una trasmissione che fin dalla sua prima puntata aveva caratteristiche uniche e questa riconoscibilità sicuramente ha contribuito a farla apprezzare al pubblico. Un programma che ha una regia fortemente espressiva, guidata Roberto Montoli e che può contare sul coordinamento giornalistico di Davide Bucco oltre naturalmente ad un conduttore bravissimo come Alessandro Bonan e due co-conduttori che si completano perfettamente come Fayna e Gianluca Di Marzio, il top soprattutto quando si parla di calciomercato.
L’idea era quella di ricreare una sorta di “Quelli della notte”, un programma accattivante studiato per andare in onda in seconda serata e con ospiti praticamente fissi per dare una continuità ad ogni puntata.
Non posso essere che orgoglioso quando leggo apprezzamenti sul linguaggio che utilizzo e sul mio stile: portare qualcosa di mio e condividerlo in un contesto così stimolante è sicuramente una grande soddisfazione.

 

Gennaio è iniziato da appena una settimana e già possiamo intravedere quali saranno le mosse dei grandi Club… chi riuscirà con acquisti mirati a chiudere il cerchio delle proprie rose?

Non sarà un mercato transitorio, basti pensare che Milan e Fiorentina hanno aperto la sessione di Gennaio inserendo nel loro organico già due titolari come Paquetà e Muriel, due giocatori chiamati a fare la differenza fin da subito per contribuire alla corsa verso l’Europa. I rossoneri pensano addirittura ad aprire una trattativa per Sensi, una pedina importante, una soluzione che garantirebbe alla squadra di Gattuso “maggior fosforo” considerando che il Milan sta avendo dei problemi non da poco nella gestione della palla. Si sono mosse in modo importante anche squadre di medio – bassa classifica come il Bologna che ha finalizzato il passaggio di Soriano e Sansone e soprattuto si è assistito alla progettazione di operazioni importantissime per il prossimo Giugno: l’Inter ha concluso il passaggio in maglia nerazzurra di Godin, un parametro zero che è attualmente capitano dell’Atletico Madrid, un giocatore determinante e con tantissima esperienza internazionale, la Juventus è molto avanti nella trattativa con Ramsey, un giocatore a scadenza con l’Arsenal e che non ha bisogno di presentazioni. Considerando che con i Gunners ha giocato in Europa League e quindi potrebbe essere inserito nella lista Champions, chissà, potrebbe arrivare addirittura a Gennaio, comportando però un esborso economico maggiore.
E poi non dimentichiamoci della condizione particolare che sta vivendo il Real Madrid: i blancos sono alla fine di un ciclo e come è spesso accaduto stanno procedendo con un progressivo rinnovamento generale. Quindi potrebbero piombare su un big addirittura in questa finestra di mercato e allo stesso tempo potrebbero dare il via libera al sogno nerazzurro, Luca Modric.

  • La Fiorentina, partita il 5 Gennaio per il ritiro invernale a Malta, si è mossa praticamente subito per assicurarsi Muriel. Come valuti questa prima mossa di Pantaleo Corvino?

La missione affidata a Corvino quando è tornato alla Fiorentina non è stata facile. La proprietà gli ha affidato il compito di abbattere il monte ingaggi e con il patrimonio risparmiato, avviare la ricostruzione di una squadra con cui andare in Europa League. Quindi le vendite di giocatori importanti della precedente gestione tecnica sono state inevitabili per poter ricominciare a costruire: analizzando la rosa della Fiorentina, oggettivamente Corvino ha fatto quello che doveva fare senza perdere troppa continuità, la squadra lo scorso campionato si è classificata ottava come la stagione precedente quando aveva in rosa Bernardeschi, Borja Valero e Vecino. Quest’anno i viola sono più giovani, hanno perso l’esperienza di un giocatore come Badelj e quindi direi che è il momento di acquistare giocatori capaci di fare la differenza. Muriel non è più un “potenziale”: per anni abbiamo parlato di lui aspettandoci soprattutto che le sue doti straordinarie fossero messe in luce con maggior continuità. Adesso sappiamo che Muriel è questo, un giocatore con doti importanti, un esterno sinistro e destro, veloce, abile nel dribbling ma con lacune mentali agonistiche che a volte lo bloccano. E’ molto bravo ad inserirsi negli spazi, una caratteristica che alla Fiorentina gioverà molto perchè la squadra di Pioli è molto brava a creare spazi ma non altrettanto convincente nello sfruttargli.

 

  • Fiorentina che è stata accostata anche a nomi di vari centrocampisti come Pulgar, Radoja ( che nel caso sarebbe disponibile soltanto a Giugno ) e Pereira. Quale sarebbe secondo te una pedina importante per il centrocampo viola e come valuti la decisione di Pioli di riportare Veretout al suo ruolo di mezz’ala.

La decisione di riportare Veretout al suo originario compito mi trova d’accordo. La partita disputata dalla Fiorentina a Genova ne è la prova. I viola hanno giocato una partita pulita con un centrocampo più forte e sono riusciti a tenere in mano il pallino del gioco. Certo se poi crei tanto e non segni il problema sta anche altrove. Comunque credere che Vereotut fosse il profilo ideale per risolvere questa problematica era un po’ improbabile, anche considerando il valore del francese impiegato come mezz’ala.
Possiamo dire comunque che quello del regista basso è un ruolo che in generale manca in Serie A e proprio per questo giocatori come Barella e Sensi sono l’oggetto del desiderio dei grandi Club. Il Milan dopo l’infortunio di Biglia ha palesato ancor di più i propri limiti strutturali, la Spal che comunque è una squadra solida con un’idea di calcio interessante, sembra però costruita per fare 0-0. Insomma, dalla testa della classifica fino alle zone più basse, sembra che il problema non risieda tanto nel recuperare palla ma nei primi passaggi della costruzione del gioco. Personalmente ritengo Pulgar un giocatore ancora non pronto ad approdare a Firenze e prendere in mano le chiavi del centrocampo, Diawara è un centrocampista importante ma non vedo in lui i tempi e le caratteristiche del distributore di gioco che cerca la Fiorentina. Pereira è un ottimo giocatore che però si discosta leggermente dal profilo tattico che la Fiorentina ricerca: nel Manchester United è impiegato come interno di centrocampo, ha caratteristiche offensive che comunque alla Fiorentina farebbero molto comodo. Certo l’operazione è piuttosto difficile. Un giocatore perfetto per questa Fiorentina sarebbe stato Lucas Torreira, passato dalla Sampdoria all’Arsenal la scorsa estate per 25 milioni di euro. Un giocatore del genere inserito nel giusto contesto, avrebbe sicuramente visto il suo valore aumentare considerevolmente in poco tempo e avrebbe esaltato le doti dei compagni di reparto.
Una cosa è certa, Corvino per far fare alla squadra il salto di qualità non può più rimanere ancorato a profili come Dabo, Gerson e Edimilson, giocatori discontinui dai quali non potersi aspettare garanzie.

 

  • Champions e Europa League. Per la prima volta dopo molto tempo l’Italia è candidata al ruolo di favorita in entrambe le competizioni?

Non saprei. Ci sono tanti fattori da tener in considerazione, non ultimo quello della fortuna nei sorteggi. Arrivare con un ottimo stato fisico e mentale a Marzo/Aprile sarà determinante: per quanto riguarda l’Europa League credo che il Napoli sia l’unica squadra italiana ad avere veramente tutte le carte in regola per poter arrivare in fondo, poiché può oggettivamente tener testa a corazzate come Arsenal e Chelsea. La vittoria di un trofeo come l’Europa League sarebbe importantissimo per il Napoli e per la sua storia futura, darebbe una consapevolezza diversa dei propri mezzi e delle proprie ambizioni ad una squadra che per non porsi limiti ha bisogno di far bene “l’ultima partita”.
Per quanto riguarda il cammino in Champions League della Juventus è chiaro, i bianconeri hanno le possibilità, l’organico e l’esperienza per vincere, fino a Ottobre giocavano anche uno splendido calcio: però anche il Liverpool, il Manchester City e il Barcellona sono squadre potenzialmente candidate alla vittoria. Il PSG per esempio è riuscito a non farsi eliminare da un girone obiettivamente difficile, ha un attacco incredibile, ha un anno di esperienza in più in Europa e quindi potrebbe davvero non fermarsi più.

 

  • A Sky Calcio Show spesso raccogliete le lamentele o quantomeno gli appunti di tecnici e giocatori che soprattutto nelle ultime settimane si sono risentiti dell’utilizzo della VAR da parte dei direttori di gara. Vorrei la tua opinione sul tema…

La VAR a mio avviso è un progresso, uno strumento che va verso la legittimazione del giusto. E il giusto lo si accetta sempre, alla fine. Certo andrebbe protocollata meglio, sembra che i vertici dell’IFAB si stiano muovendo in questa direzione e auspichiamo tutti la risoluzione di quelle problematiche che rischiano di creare confusione dove non ce ne dovrebbe essere. Il termine “evidente errore” per esempio manda in totale confusione gli arbitri in due casistiche particolari come i falli di mano e i falli di contatto, dove nello specifico non è più chiaro cosa sia o meno da ammonizione. Sui falli di mano la situazione a volte sfiora l’assurdo, i difensori praticamente non hanno un riferimento da seguire, non possono tenere il corpo in nessun modo che sia minimamente naturale. Personalmente introdurrei due regole che penso possano aiutare anche nella comprensione delle decisioni arbitrali: fermerei il tempo quando il direttore di gara visiona le immagini così da non creare recuperi lunghissimi e sommari sui quali poi nascono ulteriori polemiche. Non sono a favore del tempo effettivo ma in caso di VAR credo sia fondamentale. E poi, una volta verificato il tutto, concederei all’arbitro qualche minuto per spiegare ai due allenatori la sua decisione.

 

 

 

Photo by @SkySport e @AndreaMartini