“Con Baggio se ne andranno anche i Pontello e a Firenze inizierà l’era Cecchi Gori….”

L’imprenditore cinematografico riportò a Firenze Borgonovo, ma reduce da un grave infortunio e orfano della “luce” di Baggio, l’attaccante comasco non riuscì a tornare ai precedenti splendori. In attacco furono confermati Nappi e Buso e arrivò dallo Steaua Marius Lacatus, attaccante esterno rumeno. Poca roba. Meno male che a sopperire alla carenza di gol degli attaccanti ci pensarono i centrocampisti Massimo Orlando e Diego Fuser che a fine stagione avevano uno score di 8 goal a testa.
Nella stagione 91/92 la Fiorentina aveva curiosamente attaccanti monolettera: la B. Beltrammi e Banchelli, prodotti dei vivaio, Bartolelli, un corpo estraneo, il confermato Borgonovo e i nuovi arrivi: Branca e Batistuta.

Cecchi Gori si innamora di lui vedendolo giocare e segnare in Coppa America e lo porta a Firenze a dispetto di molti scettici che rivedono in lui il fantasma di Dertycia. Inutile dire che la storia è decisamente un’altra. Batigol segnerà 200 goal in campionato, 168 con la maglia della Fiorentina (152 in Serie A, 16 in Serie B) più un quarantina di gol nelle Coppe, 54 in 77 partite in Nazionale Argentina. Per 9 anni il problema del centravanti a Firenze non ci sarà. In quelle stagioni si cercò solo la spalla ideale per Batistuta: Ciccio Baiano, Lulù Oliveira, Edmundo ed Enrico Chiesa furono i migliori, ma in rosa sono da ricordare anche anche Balbo, Mijatovic, Flachi e Robbiati Enrico Chiesa fu il giocatore che, dopo la partenza di Batistuta, seppe sostituirlo in fase realizzativa, almeno fino a quando non si infortunò. Un problema grave al ginocchio che condannò il giocatore a un lungo stop e la Fiorentina a sprofondare nel baratro della retrocessione e del fallimento.

 

 

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