“Perchè io decida di schierare in campo un giocatore prima di tutto mi deve piacere come gioca”. Gennaro Gattuso non fa giri di parole quando nel dopo partita ai microfoni di Sky gli viene domandato il perchè anche dopo il forfait in extremis di Bertolacci, non abbia pensato all’opzione Montolivo, anzi chiude definitivamente. Secondo il giornalista Paolò Condò il centrocampista ex Capitano del Milan poteva tornar comodo alla mediana rossonera in fase di manovra ma ancora una volta Gattuso replica secco che Montolivo ha un minutaggio pari a zero e cambiare questo dato non è attualmente una priorità del tecnico che deve invece pensare al bene del gruppo.
Insomma, Montolivo non rappresenterebbe il bene del Milan.
Volendo ignorare i pettegolezzi che si sono rincorsi nelle ultime settimane dove è tornata alla ribalta la presunta cena “carbonara” tra Montolivo, il suo procuratore e Leonardo a cui sarebbe seguita una querela nei confronti del giornalista e la testata che ha pubblicato la notizia, appare chiaro che per Gattuso il giocatore sia praticamente un fantasma. Dentro dal primo minuto Calabria e Jose Mauri, il primo fortemente riadatto ad un ruolo non suo, l’altro rispolverato per l’occasione.

Le immagini di Sky spesso vanno a cercare Montolivo che imbacuccatissimo dalla panchina osserva il buon primo tempo dei suoi: al primo minuto della seconda frazione Beppe Di Stefano dalla panchina annuncia in diretta che qualsiasi scelta avesse preso Gattuso nella ripresa sicuramente Riccardo Montolivo non sarebbe entrato. E invece dopo circa 15 minuti le telecamere stringono sul riscaldamento delle riserve rossonere tra le quali anche c’è anche l’ex Fiorentina: che Gattuso accortosi dei crampi di Jose Mauri e delle crescenti difficoltà di Calabria abbia deciso di concedergli un’ opportunità? O è più semplicemente uno stratagemma del giocatore per allontanarsi fisicamente dal tecnico e sfuggire alle imbeccate dei tifosi viola che iniziano a domandarsi “Montolivo dov è?”.
Quel che è vero è che Jose Mauri esce effettivamente molto provato ma al suo posto entra Laxalt, dentro anche Cutrone che affianca un imbrociatissimo Higuain e spazio per il ritorno in campo dello sfortunato Conti reduce da due infortuni molto gravi. Sui social i commenti alle foto, sempre più rare, di Montolivo si dividono: c’è chi si augura una rapida partenza e chi lo sostiene definendolo un grande professionista sempre pronto a mettersi a disposizione di un allenatore con cui ormai il rapporto è fortemente compromesso. E ci mancherebbe altro, aggiungerei!

E’ vero già dall’esonero di Allegri, la presenza in campo di Montolivo si è molto ridimensionata ma comunque il rinnovo che il Milan gli ha garantito è di oltre i 3 milioni di euro. Già nell’estate 2018 quando Gattuso lo escluse dalla rosa dei giocatori in partenza per la tournée in USA appariva chiaro che nel progetto tecnico dell’allenatore, Montolivo non fosse una pedina centrale: se la sua priorità è quella di giocare con costanza si suppone potesse chiedere la cessione così come può chiederla adesso. L’unico freno?L’ingaggio appunto.
E visto che è assolutamente lecito che il giocatore non sia disposto a decurtare un euro del suo stipendio è altresì un pieno diritto di Gattuso quello di fare le scelte che ritiene più idonee. Questa mattina il procuratore del giocatore, Giovanni Branchini, tra più entusiasti nel 2012 del suo passaggio a parametro zero al Milan, ha tuonato ai microfoni di Deejay Football: “La decisione dell’allenatore di non prenderlo in considerazione va rispettata anche se ha oltrepassato i limiti della logica. Non voglio parlare di scorrettezza o mobbing, ma è difficile pensare che Montolivo sia diventato il ventisettesimo calciatore per qualità e affidabilità del Milan. E vorrei ribadire che non ha mai rifiutato alcun trasferimento. Non ho motivo di non credere all’allenatore che pubblicamente parla di scelta tecnica. Poi ieri si è lasciato scappare una frase sui comportamenti nello spogliatoio. Spero sia stato un refuso, altrimenti sarebbe grave”.
Dopo questo Milan – Fiorentina non credo che i toni si abbasseranno: ma una cosa è certa. Finchè Gattuso rimarrà l’allenatore del Milan, scene come quella di oggi Montolivo potrà evitarle solo in un modo: andando la tribuna.

 

 

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