La partita è campale. Un risultato quello di Sassuolo – Fiorentina che può decidere davvero la forza delle ambizioni di una Fiorentina che potrebbe rilanciarsi o ampliare le prospettive di crisi. Una situazione che a questo punto potrebbe a mettere in discussione la figura dell’allenatore. La parte destra della classifica è un posizionamento inaccettabile, dimenticare le ambizioni europee e scivolare nell’anonimato una prospettiva imbarazzante.
Per quanto riguarda la formazione di certo c’è solo l’assenza di Vitor Hugo, indisponibile per squalifica: la soluzione più probabile è quella di confermare la decisione di Bologna e dare fiducia a Ceccherini, affiancandolo questa volta a Pezzella. Certo, il primo imbarazzo che potrebbe sorgere è il piazzamento dei due centrali: contro il Bologna Ceccherini appariva come il sostituto naturale dell’argentino essendo lui destro e Hugo mancino. Con il Sassuolo la Fiorentina invece si ritroverebbe con due difensori centrali destri, ma l’ipotesi che Pioli opti per lanciare un sinistro naturale come Hancko nel ruolo è piuttosto remota, così come il ritorno di Laurini come esterno difensivo.
Il centrocampo è il reparto dove il tecnico viola ha operato maggiori sostituzioni, forse proprio perchè sulla mediana Pioli dispone di maggiori soluzioni: inamovibile Vereotut, probabile l’impiego di Gerson e per il terzo di centrocampo ballottaggio tra Dabo, Benassi e Fernandes.

E veniamo al punto interrogativo maggiore di questa Fiorentina, il reparto offensivo: Federico Chiesa che rappresenta l’unica certezza sembra essere in dubbio per un problema muscolare all’inguine. Tegola non da poco per i viola e soprattutto notizia che rende ancor più difficile l’ipotesi di una grande esclusione. La Fiorentina non ha nessun vice naturale di Simeone, se non il giovane Vlahovic che chissà potrebbe sperare nell’esordio da titolare con una Fiorentina a trazione anteriore, per la prima volta con due punte. Un’ipotesi ancora più estrema (forse troppo rivoluzionaria) potrebbe essere quella di u 4-2-4 offensivo con l’impiego di due mediani come Veretout e Fernandes,due esterni di centrocampo più offensivi come Chiesa (se ci sarà) e Sottil e al centro due giocatori da area di rigore come Simeone e Pjaca o magari Vlahovic. In questo anno e mezzo Pioli ci ha abituato a scelte dettate da una grande razionalità e ad un lavoro che si basa su sacrificio e concentrazione. A spaventare davvero adesso è il tempo. Il momento dei tentativi è terminato.

 

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