BOLOGNA (4-3-3): Skorupski; Calabresi, Danilo, Helander, Mbaye; Poli, Pulgar, Dzemaili; Orsolini, Santander, Palacio.
Allenatore: Filippo Inzaghi.
FIORENTINA (4-3-3): Lafont; Biraghi, Vitor Hugo, Ceccherini, Milenkovic; Veretout, Benassi, Edimilson; Gerson; Simeone, Chiesa. Allenatore: Stefano Pioli.

Bologna – Molto possesso, qualche azione interessante e poco di più. Il famoso derby dell’Appennino regala Xanax ai tifosi e tanta noia.
Nella Fiorentina la difesa è il solo reparto che è sufficiente, centrocampo abulico, attacco assente.
Chiesa é sempre più esterno e si ostina a giocare a testa bassa, Simeone è in fase involutiva e la terza punta praticamente non esiste. In tutto questo nel finale Pioli per vincere inserisce Dabo per Benassi, un po’ come dire che per sembrare più alti si deve gattonare.

Il Bologna deve ringraziare Skorupski, con due parate importanti su Chiesa al 15’ e Simeone al 28’, mentre l’attacco si regge sui guizzi di Palacio, con Vitor Hugo che annulla Santander. Quest l’ultimo è molto presente al 43’ quando si fa trovare prontissimo alla deviazione di testa sul cross di Calabresi, ma ancora meglio fa Lafont con un gran volo. Resterà l’unica vera occasione per il Bologna.
Le azioni più pericolose anche nel secondo tempo restano tutte viola, le migliori con il legno di Milenkovic e la rasoiata a fil di palo di Veretout, entrambi da corner.
Milenkovic e Veretout i migliori nella Fiorentina. Troppo poco per essere soddisfatti.

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