La sfida contro il Bologna si avvicina. Nostro gradito ospite è Marco Francia, giornalista bolognese di Radio Bruno una delle voci più conosciute e ascoltate trasmissioni sportive radiofoniche dove si parla di sport e di Bologna!

Prima domanda di carattere un po’ generale: se per la Fiorentina adesso la vittoria è un appuntamento da non mancare, il Bologna come arriva al Derby dell’Appennino?

Tanto per cominciare c’è da sottolineare che per la prima volta il Bologna arriva senza infortuni! L’infermeria finalmente vuota è un aspetto sicuramente positivo poiché contribuisce ad alzare un umore non propriamente al top. Il pareggio contro il Chievo Verona ha deluso molto quindi uscire sconfitta nella gara interna contro la Fiorentina sarebbe dolorosissimo: per sostenere la squadra è rientrato anche il Presidente Saputo dal Canada.

Ricordo che a Donadoni furono imputate grandi responsabilità lo scorso anno rispetto ai risultati deludenti del girone di ritorno. Una partenza quindi un po’ deludente rispetto a quelle che erano le aspettative ad inizio stagione?

Si, tra Donadoni e la maggioranza della tifoseria rossoblu si era arrivati ad un punto di frattura insanabile: il girone di ritorno della scorsa stagione con una media punti da retrocessione (solo 3 le vittorie del Bologna) e una squadra priva di motivazioni e soprattutto di gioco sono valse a Donadoni l’esonero a fine stagione ma secondo me ovviamente non è lui l’unico responsabile. Quest’anno c’è chi ha parlato addirittura di quota 50 punti e chi invece ha criticato aspramente il lavoro di Di Vaio e Bigon, rei di aver costruito una squadra senza troppa esperienza e soprattutto carente dal punto di vista della qualità. Il Bologna è una squadra che secondo me dovrà lottare e che per vincere deve sempre giocare al 110% della concentrazione.

Un coefficiente qualitativo che lo scorso anno era alzato dal talento di Verdi: quanto manca alla squadra la sua fantasia?

Verdi manca eccome! Parlando di numeri solo la scorsa stagione Verdi conta 10 assist e 10 goal, dati importanti se si pensa che è stato anche infortunato qualche domenica.

Questa stagione il Bologna può però contare sulla classe di uno dei giovanissimi più seguiti, Riccardo Orsolini, in prestito dalla Juventus.

Di Orsolini si sono scritte grandi cose e non vediamo l’ora di poterle vedere qui al Dall’Ara. Sicuramente Inzaghi crede in lui ma ancora non vuole bruciarlo forse perchè non crede che sia ancora pronto a reggere 90 minuti. E’ sempre subentrato a partita in corso tranne una volta dove è partito tra i titolari… credo che contro la Fiorentina avrà una chance importante.

Sulla panchina del Bologna questa stagione siede Filippo Inzaghi, reduce da due ottime stagioni con il Venezia e in cerca di rilancio dopo il 2015 nero a Milano dove la sua unica colpa fu forse quella di non fare un passo indietro e completare in serenità la sua gavetta.

Sicuramente l’entusiasmo: Inzaghi è sinceramente soddisfatto di essere a Bologna e si sente grado alla società per aver creduto in lui. E’ un allenatore che ha molto coraggio, ha giocato a livelli altissimi e non subisce pressioni dai giocatori più pesanti: questo gli concede indipendenza nel giudizio a prescindere dagli ingaggi. Tatticamente è ancora un po’ acerbo, limite che viene fuori magari nella lettura della partita: il Bologna così come il suo Venezia, non guarda molto alla spettacolarità del gioco anzi propone una visione più “muscolare” incentrata alla pressione sul portatore di palla, rottura delle linee di passaggio avversarie e velocità nelle ripartenze.

Credi che nella formazione di Inzaghi influisca l’esperienza del fratello Simone?
Sicuramente si. I due si confrontano molto e condividono la stessa idea di gioco: credo che il 3-5-2 di Filippo provenga anche dalle idee del fratello.

Sulla panchina della Fiorentina una vecchia conoscenza rossoblu, ossia Stefano Pioli. Esonerato frettolosamente nel 2014 forse con un po’ di fiducia avrebbe condotto la squadra ad una serena salvezza, ma anche protagonista di una stagione splendida. Che ricordo ha lasciato in città?

Pioli pagò probabilmente le frizioni con una parte di spogliatoio che poi nemmeno rimase a Bologna fino al termine della stagione: lasciò la squadra al quartultimo posto in classifica e chi subentrò non fece certo meglio visto che il Bologna chiuse praticamente ultimo. Pioli è un grande comunicatore, una persona che non dice mai una parola fuori posto e molto attenta ad essere sempre distensivo. Comunque anche a livello tecnico è ricordato in maniera estremamente positiva: con lui il Bologna chiuse la stagione 2012-2013 al nono posto, giocando un buon calcio e togliendosi qualche bella soddisfazione negli scontri contro le big della Serie A.

Falcinelli arrivò a Firenze da Sassuolo lo scorso Gennaio: inserito da poco in squadra si strinse attorno a città e tifosi nel momento della tragedia che colpì Davide Astori. Umanamente ha lasciato un ottimo ricordo, in campo purtroppo ha dato molto poco. A Bologna che impatto ha avuto fino ad adesso?

Purtroppo Falcinelli ha pagato il pessimo inizio di stagione del Bologna, facendo fatica anche ad inserirsi nel 3-5-2 di Inzaghi. E’ un giocatore offensivo di grande movimento ma non è incisivo sotto porta e la sua esperienza a Bologna lo conferma: vedremo come lo impiegherà Inzaghi in futuro.

L’altro ex della giornata sarà Pantaleo Corvino: come è stato giudicato il suo operato a distanza di alcuni anni?

Pantaleo Corvino è un personaggio che divide nei pareri. C’è da riconoscergli che è l’ultimo direttore sportivo che ha speso, pretendendo dalla società anche la libertà di definire determinate operazioni di mercato. Lamentava e neppure troppo velatamente di avere poca libertà a causa dell’ingerenza di altre figure così quando ha capito che il Bologna di Saputo non aveva le ambizioni che si prospettavano all’inizio, quando si parlava addirittura di Europa League, è stato ben contento di non rinnovare e preparare il suo ritorno a Firenze.

Fiorentine e Bologna devono entrambe far fronte all’analogo momento di crisi dei loro attaccanti ma se per Simeone ancora la fiducia è totale, per Destro le chance sembrano essere finite e lui ridotto un po’ ai margini dello spogliatoio…

Entrambi rappresentano due investimenti importanti, uno ancor al centro del progetto del Club, Simeone appunto, Destro invece ospite indesiderato della sua stessa società. Bigon si era espresso con fermezza durante l’estate, invitandolo a guardasi attorno anche perchè il suo ingaggio è oggettivamente pesante per il Bologna. Destro è arrivato alla 4° stagione con la maglia rossoblu, ha segnato 25 goal in totale, reti grazie alle quali il Bologna si è anche salvato, però questo è un bottino troppo povero. Le scelte di Inzaghi questa stagione mi sembrano esplicative…

Per chiudere una previsione sul Bologna di domani: si giocherà col 4-3-3 o col 3-5-2?

Bella domanda! Con la squadra totalmente a disposizione e considerando le ultime partite disputate direi 51% 4-3-3, 49% 3-5-2 e direi Orsolini titolare…

 

Photo by @BolognaOfficial