Un sogno d’oro che si è spezzata al tie-break contro la Serbia. Il cammino dell’Italvolley femminile si è concluso contro una corazzata, ma è un argento che risplende e molto. Una Nazionale composta da giovanissime atlete: Pietrini è nata nel 2000, la stella Egonu nel’98. Forse il ct Mazzanti dovrà crearsi un’altra Lucia Bosetti, l’unica che per le sue doti di bagher sembra insostituibile. Un roster che ha fatto sognare e molto, ma che aprirà quasi sicuramente un ciclo, la speranza è quella di ripetere le imprese del volley maschile degli anni ’90.
Ma facciamo parlare un po’ di numeri per capire l’impresa delle ragazze terribili:
Compresa la finale l’ unica squadra a battere le nostre ragazze è stata la Serbia: prima a Nagoya e, oggi, appunto, a Yokohama. Le azzurre hanno lottato come leonesse, scappando per due volte alla Serbia e arrendendosi al tie break (25-21, 14-25, 25-23, 19-25, 12-15). Una frazione, l’ultima, dove la Nazionale di Mazzanti ha sfoderato cuore e grinta portandosi sul 7-5, prima dell’aggancio e del sorpasso delle serbe che non hanno più ceduto il comando anche a causa di qualche errore di troppo. Lasciando alle azzurre l’argento.
A sedici anni dal Mondiale di Berlino 2002, l’Italia torna così a conquistare una medaglia in una rassegna iridata ma la soddisfazione non è solo in bacheca: il futuro è davvero rosa, vista l’età media delle 14 eroine azzurre, inferiore ai 23 anni. Senza contare che per 10 di loro si trattava del primo Mondiale.

Tanta soddisfazione anche per ciò che concerne i premi individuali con la azzurre ancora grandi protagoniste con la conquista di 4 premi
Miglior libero: Monica De Gennaro
Miglior schiacciatrice: Myriam Sylla
Miglior opposto: Paola Egonu
Miglior palleggiatrice: Ofelia Malinov
Mazzanti “Siamo arrivati qui sognando di giocare questa partita. Il percorso è stato fantastico, al di là del colore della medaglia dobbiamo tenerci stretti il modo in cui siamo arrivati fin qui. Sarà importante per il futuro e per il nostro percorso di crescita“. E ha avvertito: “A questo punto, sarà anche importante gestire con responsabilità questo momento in cui i riflettori si sono accesi su di noi. Le ragazze si sono rese protagoniste di un salto di qualità eccezionale, arrivato proprio nel momento più importante dopo – ha concluso il mister azzurro – aver avuto anche momenti in cui abbiamo vacillato perché le cose non venivano come speravamo“.
Tra le giocatrici-simbolo della cavalcata dell’Italvolley, la grintosissima Miriam Sylla: “Ce l’abbiamo messa tutta, ce la siamo giocata fino alla fine, ma forse loro sono state un po’ più ciniche di noi nei momenti chiave. Siamo state a un passo dall’oro che purtroppo non è arrivato davvero per un soffio”

Ofelia Malinov: “C’è un po’ di rammarico per non aver raggiunto per non aver raggiunto l’oro. Ma sono felice per l’argento e per il mio premio come miglior palleggiatrice. Dopo l’infortunio della passata stagione ho avuto la strada tutta in salita, e ancora non credo per quello che è successo. E’ stata una bellissima esperienza”. Naturalmente non poteva mancare anche una considerazione sulla sua Savino Del Bene: “Siamo un roster con tanta esperienza, puntiamo a un trofeo ma sarà difficile, ci sono altre squadre attrezzate come noi. Ma – conclude Malinov – voglio godermi questa avventura passo dopo passo come ho fatto nel Mondiale”.
Lucia Bosetti: “In questo momento sono dispiaciuta e non riesco ad apprezzare totalmente questa medaglia d’argento. E’ un peccato, siamo arrivate molto vicine a quello che è il risultato che desideravamo. Siamo state molto brave comunque a disputare un Mondiale da protagoniste facendo innamorare tante persone e credo che questo sia un aspetto molto importante. Speriamo di riuscire in futuro a salire sul gradino più alto del podio”.