Non era mai successo nella moderna Moto Gp che un Gran Premio venisse cancellato a causa del maltempo: una pista bagnata che non garantiva assolutamente le condizioni di minima sicurezza per i piloti. Ironia della sorte, proprio la pista di Silverstone aveva subito lavori di ammodernamento che avevano riguardato in primis una nuova asfaltatura: il problema sorto in Inghilterra è gravissimo. L’asfalto non drena correttamente e in più ha alcune buche nelle quali si formano delle pozze pericolosissime: la situazione è ben chiara fin dal pomeriggio di Sabato quando l’incidente a Rabat alla curva fa temere il peggio. La gara è anticipata alle ore 12:30 per evitare precipitazioni più importanti, ma il provvedimento non ottiene il risultato sperato. Già dalle ore 12:00 si intuisce che la tregua sperata non si verificherà, così che la direzione gara è costretta a dare l’ennesima nuova indicazione: si aspetta inderogabilmente fino a pomeriggio inoltrato, cancellando in caso di pioggia incessante le gare di Moto 2 e Moto 3. E qui parte un vero e proprio rebus: dopo un breve summit tra piloti, al quale Andrea Doviziso dirà di non essere stato convocato, alcuni piloti come Esparago, Marquez e Pedrosa chiedono la cancellazione della gara, portando come motivazione la temperatura:i piloti sostengono difatti che con il passare delle ore le temperature sarebbero state troppo basse per garantire la minima sicurezza. L’ipotesi di posticipare la gara a Lunedì è stata anch’essa esclusa in breve tempo poiché la maggioranza dei team si è mostrata contraria. Di fronte a questa presa di posizione e al proseguo della pioggia, la Direzione Gara ha deciso di avvallare l’indicazione dei piloti.

La situazione è insomma piuttosto paradossale: un circuito completamente rinnovato che rivela le criticità precedenti, un Gran Premio annullato per pioggia in una nazione che ha fatto del maltempo la normalità, un incidente bruttissimo che ha costretto tutti ad avere più coscienza e giudizio e infine un interrogativo che sicuramente farà discutere per i giorni a seguire ossia la diatriba tra Dovizioso e Marquez.
Lo spagnolo ha dichiarato che la riunione tra piloti era un atto dovuto e soprattutto un qualcosa fatto assolutamente alla luce del sole: “ Io ero al camion, ho visto che alcuni andavano a parlare, il team mi ha detto che era in corso una riunione e sono andato anche io a parlare. Credo che la sicurezza in pista sia la cosa più importante, il problema principale riguarda l’asfalto, per questo abbiamo deciso tutti di assumerci la responsabilità di questa scelta”
Dovizioso dalla sua appare piuttosto seccato: certo le condizioni dell’asfalto erano proibitive, ma… “Non ho capito bene cosa è successo, non è stata organizzata una riunione tra piloti, io non c’ero. Alcuni piloti sono andati a esporre la propria opinione, di conseguenza sono andati anche gli altri. Se è andata veramente così, bisognerebbe organizzare bene questa cosa e parlarne per la prossima volta. In ogni caso, anche per me le condizioni non erano adatte per correre. Non punto il dito contro nessuno, però fa un po’ strano…”

 

Photo by @AndreaMartini